“Due affittacamere + 1 casa vacanze = un albergo diffuso”. Questa la formula, errata e ritenuta pericolosa dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, usata da un bengalese per far diventare tre diverse strutture alloggiative un unico grande albergo diffuso. L’escamotage, non nuovo e ben conosciuto dagli investigatori della Polizia di Stato, è stato scoperto ancora una volta nei dintorni della Stazione Termini tra quelle strutture che, per loro natura, sono frequentate dai pellegrini che giungono nella Capitale per l’anno giubilare.
Nei giorni scorsi, gli agenti della Divisione Amministrativa della Questura di Roma, hanno scoperto che tre strutture – due affittacamere ed una casa vacanze- erano di fatto accorpate in un unico albergo per il quale il titolare non aveva alcuna autorizzazione. Tale condizione facilita di fatto le situazioni di clandestinità creando, in concreto, un rilevante problema di sicurezza pubblica. Valutazione, quest’ultima, alla base del decreto emesso dal Questore di Roma, con cui ha imposto all’esercente dell’albergo abusivo la cessazione immediata dell’attività e la sospensione per 10 giorni delle singole strutture ricettive.
Sono stati gli agenti della Divisione Amministrativa a notificare il decreto e mettere i sigilli previsti dalla normativa stessa.