Tor San Lorenzo. Arresti domiciliari per 20enne di origini indiane, ritenuto indiziato di tentato omicidio aggravato

POMEZIA (RM) Nella giornata di ieri, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati, coadiuvati dai Carabinieri della Compagnia di Anzio, in Marina di Tor San Lorenzo di Ardea (RM), hanno eseguito un’ordinanza che dispone la misura cautelare degli arresti domiciliari con controllo mediante braccialetto elettronico – emessa dal Gip del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di S.D., cittadino 20enne di origini indiane, ritenuto gravemente indiziato di tentato omicidio aggravato.

La misura cautelare è stata emessa all’esito delle attività investigative – condotte dai citati reparti – conseguenti al rinvenimento, il 4 gennaio scorso a Marina di Tor San Lorenzo, nella propria abitazione, del cadavere di F.D.M., 42enne italiano, che presentava una ferita lacero-contusa alla testa.

Gli accertamenti, immediatamente avviati sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Velletri, hanno consentito di raccogliere un rilevante ed univoco quadro indiziario, che ha fatto piena luce sui fatti accaduti e sul movente del tentato omicidio, ovvero una lite avvenuta nel giorno di Natale per futili motivi.

All’esito delle indagini, infatti, il destinatario del provvedimento cautelare è gravemente indiziato di essere l’autore di un’aggressione prima verbale e poi fisica nei confronti della vittima, avvenuta all’interno del minimarket di proprietà del padre del 20enne di origini indiane. Si è accertato infatti che la vittima, F.D.M., che nel pomeriggio del 25 dicembre era entrata nell’esercizio fumando una sigaretta, è stato prima ripresa verbalmente dal 20enne figlio del titolare e, dopo un breve alterco, afferrato per il collo e spinto all’esterno del minimarket. A quel punto, S.D. gli batteva violentemente la testa contro il muro adiacente all’ingresso del negozio, procurandogli una lesione al capo che, a seguito dell’esame autoptico, è stata giudicata dal medico legale di per sé idonea a cagionarne la morte, avvenuta tuttavia solo alcuni giorni dopo a causa di un’overdose.

L’arrestato, fermato dai Carabinieri nel comune di Pomezia, è stato condotto presso la propria abitazione di residenza in regime di arresti domiciliari.

L’indagato è da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.