“Trauma regione sotto mandibolare, trauma della parte superiore dell’addome più ferite ed escoriazioni varie”. La prognosi diagnosticata al pronto soccorso dell’ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno, sabato scorso, ad un uomo di 50 anni vittima di un grave incidente.
Poteva trasformarsi in una tragedia quanto accaduto sabato pomeriggio attorno alle 16,30 a Marco P. 50 anni che, in sella alla sua bici elettrica, stava percorrendo via delle Castalidi, nel quartiere di Lido delle Sirene ad Anzio. Quando all’improvviso è stato disarcionato da un cavo di acciaio teso in mezzo alla strada che lo ha colpito alla gola facendolo rovinare a terra. ” Stavo tornando a casa- spiega Marco con qualche difficoltà nel parlare per il trauma- mancavano circa 250 metri, quando all’improvviso ho avvertito un colpo fortissimo alla gola e alla mandibola, sono caduto a terra, c’era una cavo d’acciaio teso, sanguinavo e non riuscivo a parlare. C’erano due operai, che stavano lavorando ad un cancello, che invece di chiamare i soccorsi mi hanno redarguito dicendomi che avrei dovuto stare attento, e poi se ne sono andati lasciandomi li. Pian piano sono tornato a casa e mia moglie mi ha portato in Ospedale”. L’uomo visibilmente scosso ha poi sporto denuncia ai Carabinieri della Compagnia di Anzio “ho fatto denuncia- spiega ancora- con l’Ipotesi di reato per omissione di soccorso e lesioni personali gravi” potevo restare decapitato, questa due persone stavano lavorando senza aver messo alcun avviso, la bicicletta andava a 20 km orari, ma se fosse passato uno scooter sarebbe potuta accadere una tragedia”. Ora i Carabinieri, dando seguito alla denuncia, stanno svolgendo le indagini per cercare di individuare le responsabilità del fatto accaduto.
“Oltre al grave fatto che degli operai stavano svolgendo un lavoro senza rispettare le norme di Sicurezza e le ferite riportate -conclude Marco – la cosa che mi ha colpito è la mancanza di umanità di persone che mi hanno lasciato lì senza chiamare i soccorsi”.