“È arrivato il verdetto ghigliottina della direzione nei confronti della giovane donna del personale di sala che dalla prima galleria ha urlato ‘Palestina libera’ prima del concerto del 4 maggio, proprio mentre entrava Giorgia Meloni nel palco reale. È evidente che esprimere questa solidarietà non è un fatto isolato, infatti sono milioni i giovani nel mondo che stanno manifestando per fermare il genocidio in atto a Gaza”.
È quanto scrive in una nota il Cub Informazione & Spettacolo Teatro alla Scala di Milano. “Evidentemente per la direzione la giovane ha detto qualcosa da punire severamente” – si legge ancora – “Nel provvedimento di licenziamento, firmato dal sovrintendente Fortunato Ortombina, viene sottolineato che ella ha tradito la fiducia disobbedendo a ordini di servizio ma a noi vien da dire che lei ha dato retta alla sua coscienza. ‘L’obbedienza non è più una virtù’, così come scrisse Don Milani”.