Spaccio di droga. Vasta operazione della Polizia tra Roma Anzio e Nettuno, arrestati i componenti del clan Gallace
La Squadra Mobile di Roma, diretta dal dr. Renato Cortese, ha eseguito nella mattinata odierna 10 provvedimenti di fermo emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia al termine di un’articolata attività d’indagine effettuata nei confronti di un sodalizio criminale dedito al traffico di cocaina, riconducibile alle consorterie ROMAGNOLI e GALLACE, operanti nel quartiere “Casilino” (zona “Torre Maura”), nel quartiere S. Basilio ed aventi ramificazioni e basi logistiche sul litorale laziale di Anzio-Nettuno, ove sia la cosca calabrese dei GALLACE che quella romana dei ROMAGNOLI si sono insediate da diverso tempo. Le indagini effettuate hanno confermato l’operatività della cosca GALLACE, originaria di Guardavalle (CZ), sul litorale pontino. Nel corso dell’indagine, corroborata da intercettazioni telefoniche ed ambientali e da delicati e mirati servizi di osservazione, controllo e pedinamento a carico dei principali indagati, sono stati raccolti numerosi ed importanti elementi di prova a carico dell’organizzazione criminale facente capo alla famiglia di Umberto ROMAGNOLI, imparentata con la famiglia GALLACE. Nella circostanza si rileva che Bruno GALLACE di 41 anni, pluripregiudicato, legato all’omonima cosca ‘ndranghetista’ è il convivente di Francesca ROMAGNOLI (figlia di Umberto). Entrambi sono risultati essere i referenti sul territorio romano di trafficanti calabresi, grazie ai quali rifornirebbero il mercato locale attraverso l’operato degli altri membri della famiglia ROMAGNOLI.E’ stata accertata la sussistenza di un “pactum sceleris” statuito tra Umberto ROMAGNOLI e Bruno GALLACE sin dagli anni ‘90 concernente altresì la predilezione di canali esteri, in particolare la Spagna, per l’approvvigionamento della sostanza stupefacente destinata al mercato della capitale. Entrambi i promotori dell’associazione per delinquere hanno poi ampliato l’apparato strutturale attraverso l’affiliazione di altri membri della famiglia. Proprio il legame familiare che contraddistingue l’organigramma dell’associazione malavitosa ha rafforzato la stessa consentendone maggiore snellezza e dinamicità, nonché una facile distribuzione degli utili. Dalle indagini sono emersi gli atteggiamenti fortemente intimidatori dei soggetti apicali nei confronti dei “soci morosi”, nonché la disponibilità di armi e munizioni che confermano lo spessore criminale del sodalizio.
Questi i ruoli svolti dai dieci membri della banda:
BRUNO GALLACE (promotore-organizzatore): Nato a Guardavalle, in provincia di Catanzaro nel 1972, Bruno Gallace è un esponente di spicco della cosca ‘ndranghetista dei Gallace In qualità di promotore-organizzatore del sodalizio criminoso e nella fattispecie di fornitore della famiglia Romagnoli, con cui condivide le sorti della sua carriera criminale per via del legame sentimentale con Francesca Romagnoli. Attraverso l’unione dell’attività criminosa, riconducibile alla cosca calabrese dei Gallace e a quella romana facente capo a Umberto Romagnoli, ha messo al servizio del sodalizio la sua esperienza di pluripregiudicato, assicurando alla stassa famiglia Romagnoli periodici approvigionamenti di cocaina, gestendo l’attività di reperimento e distribuzione diretta della sostanza stupefacente in favore dei suoi solidali. La sua funzione di ‘capo’ è emersa ogni qualvolta lo stesso si è rapportato anche con i suoi familiari appartenenti al gruppo Romagnoli, facendo valere la sua supremazia rispetto agli altri associati specie nella gestione della piazza di spaccio Torre Maura.
UMBERTO ROMAGNOLI (promotore-organizzatore): Nato a Roma nel 1947 è considerato dagli investigatori l’iniziatore dell’attività delittuosa ed era al vertice dell’organigramma dell’omonima famiglia. Attraverso la sua figura la famiglia ha allargato l’espansione delle operazioni delittuose, organizzando l’apparato strutturale del sodalizio dedito al traffico di sostanze stupefacenti e potenziando l’organizzazione attraverso l’alleanza malavitosa con il clan Gallace, rappresentato dal genero Bruno. Nel compimento dell’attività delittuosa si è avvalso della collaborazione del suo ‘uomo di fiducia’, Giuseppe Profenna, programmando il reclutamento degli associati scelti tra i giovani disagiati della zona di Torre Maura, dove con il figlio Tiziano gestiva la piazza dello spaccio.
ALESSANDRO ROMAGNOLI (organizzatore): Nato a Roma nel gennaio del 1980 in qualità di organizzatore del sodalizio criminoso, riforniva, attraverso la cocaina garantita direttamente dal cognato Bruno Gallace, la piazza dello spaccio di cocaina di San Basilio. La sua adesione al programma criminoso riguardava anche il recupero dei proventi illeciti dai soci e dai clienti morosi.
TIZIANO ROMAGNOLI (organizzatore): Fratello di Alessandro considerato, assieme al padre Umberto, come colui che gestiva lo spaccio nella zona di Torre Maura. Nell’espletamento dell’attività illecita si è adoperato per garantire al sodalizio nuovi pusher senza mai disinteressari della complessiva gestione del sodalizio e beneficiando nel contempo della collaborazione di Giuseppe Profenna, nelle consuete fasi di approviggionamento, lavorazione e cessione della droga. Ha curato l’impiego razionale delle strutture e delle risorse associative, fissando la base logistica dello spaccio nella zona di Torre Maura. Nella fattispecie ha affidato l’attività di spaccio ad Alessandro Ceci e Alessandro Del Vescovo, assegnando il ruolo di ‘cassiere’ ad Alessandro Tammaccaro.
FRANCESCA ROMAGNOLI (partecipe): Figlia di Umberto e compagna di Gallace. In qualità di partecipe del sodalizio Francesca Romagnoli (nata a Roma nel 1983) ricopriva un ruolo di raccordo tra il boss calabrese e la famiglia Romagnoli. Agendo a contatto con il convivente Bruno Gallace e seguendo le direttive impartite da quest’ultimo, ha contribuito fattivamente al compimento delle operazioni illecite anche complementari all’importazione, acquisto, detenzione, trasporto, spaccio di cocaina, dimostrando particolare interesse verso i proventi illeciti da destinare in parte a Gallace e di cui la stessa beneficiava. Ha collaborato attivamente con il padre Umberto e i fratelli Alessandro e Tiziano Romagnoli, in qualità di affiliati al medesimo sodalizio per i consueti rifornimenti di cocaina mettendo in contatto quest’ulitmi con il fornitore Bruno Gallace. Secondo gli inquirenti svolgeva la funzione di recupero dei proventi illeciti dai soci e dai clienti morosi.
GIUSEPPE PROFENNA detto ‘Peppe’: L’uomo di fiducia e braccio operativo di Umberto Romagnoli contribuiva fattivamente alla gestione dello smercio di cocaina in zona Torre Maura e al recupero dei proventi illeciti dai clienti morosi. Collaboratore di Tiziano Romagnoli fungeva da sostegno operativo nelle operazioni di lavorazione, occultamento, detenzione e trasporto di sostanza stupefacente, ponendo in essere una serie di condotte illecite significativamente integrate in un contesto di stabile continuativa disponibilità, costituendo un punto di riferimento nella realizzazione del progetto criminale.
VINCENZO ANDREACCHIO: Proveniente da Guardavalle nel 2011 si stabilisce ad Anzio. Legato a Bruno Gallace da vincoli di parentela, ricopriva il ruolo di autista personale dello stesso Gallace, per il quale cedeva cospicui quantitativi di cocaina.
ALESSANDRO CECI detto ‘Cecio’: Reclutato da Tiziano e Umberto Romagnoli, ricopriva il ruolo di pusher del sodalizio. Nel corso dell’attività d’indagine è stato tratto in arresto in flagranza di reato in concorso con Alessandro Del Vescovo, per detenzione ai fini di spaccio di cocaina ed hashish. Curava i rapporti dell’attività illecita direttamente con gli affiliati (c.d. retta). Curava gli interessi del gruppo in merito al trasporto e all’occultamento delle armi di proprietà del sodalizio.
ALESSANDRO DEL VESCOVO detto ‘Lillo’: Reclutato da Umberto Romagnoli ricopriva il ruolo di pusher. E’ stato arrestato in flagranza di reato in concorso con Alessandro Ceci.