Lorenzo Ottaviani guidava sotto l’effetto della cocaina e non aveva rispettato il riposo e le pause prescritte dalla normativa sull’uso di camion e pullman. Lo scrive il pubblico ministero Emma Ferrero nel capo d’imputazione con cui chiede il processo per il 40enne autista di Ardea (Roma) che la mattina di sabato 5 maggio del 2012 stava accompagnando una comitiva di ex carabinieri, partiti da Aprilia con mogli al seguito al raduno nazionale di Jesolo, ed era uscito di strada finendo in una scarpata poco distante da Padova, a Ponte San Nicolò, nel tratto che collega la A13 con la A4. Nell’incidente avevano perso la vita cinque persone ed erano rimaste feriti altri dodici passeggeri, tra ex militari dell’Arma e loro mogli. Il 10 ottobre Lorenzo Ottaviani, che rischia il processo per le accuse di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e guida sotto l’uso di sostanze stupefacenti, dovrà comparire di fronte al giudice dell’udienza preliminare Domenica Gambardella che si pronuncerà sulla richiesta della Procura. A certificare l’assunzione di droga da parte dell’autista laziale, sono stati gli esami di laboratorio che il pm aveva disposto sul sangue di Lorenzo Ottaviani una volta accertato come per dinamica e velocità. Era la notte del 4 maggio quando sul pullman guidato da Ottaviani in partenza da Aprilia erano saliti 22 passeggeri. Quando attorno alle 7,40 in un tratto pianeggiante dell’autostrada Bologna-Padova l’autista perdeva il controllo del mezzo e finiva nel fossato. Nell’incidente perdevano la vita Roberto Arioli, 57 anni, presidente dell’Associazione carabinieri in congedo di Aprilia; Maria Aronica, 57 anni; Settimio Jaconianni, 75 anni; Gianfranco Gruosso, 42 anni e Maria Domenica Colella di 64 anni. Si pensava a un guasto o una distrazione. Per il pm invecel’autista era drogato di cocaina.