Era diventata l’incubo dei viaggiatori della linea A della metropolitana capitolina. Ogni giorno riusciva a borseggiare almeno 15 passeggeri alleggerendoli dei loro portafogli. Ben conosciuta dagli uffici di Polizia che, in più occasioni, ancora minorenne, l’aveva sorpresa a rubare affidandola a centri di prima accoglienza. Diventata maggiorenne, per lei però si erano aperte le porte del carcere di Rebibbia. Negli ultimi anni oltre ad essere stata sorpresa a rubare e quindi arrestata, aveva accumulato decine di condanne da parte del Tribunale di Roma. Ed è per questa ragione che nei suoi confronti il Tribunale aveva emesso un provvedimento di cattura dovendo la stessa scontare 7 anni e 9 mesi di reclusione per tutti i reati commessi. Le indagini da parte degli agenti del Commissariato di Anzio – Nettuno, diretto dal dr. Mauro Baroni, incaricato dell’esecuzione del provvedimento, sono risultate fin da subito difficili. La donna infatti, H.V., 37enne di origine bosniaca, senza fissa dimora, risultava aver fornito quale ultimo domicilio un’abitazione fatiscente ubicata a Nettuno. Le incessanti e complesse indagini da parte degli investigatori del Commissariato hanno dato i loro frutti. Ieri pomeriggio gli agenti della squadra investigativa, nel corso di una perlustrazione in una zona malfamata ed ad alta densità criminale di Ardea, sono riusciti a rintracciare la donna ricercata. Malgrado la stessa, priva di documenti, abbia dichiarato false generalità agli investigatori, questi insospettiti, l’hanno accompagnata presso gli uffici del Commissariato dove, grazie ai riscontri dattiloscopici, hanno scoperto le vere generalità della donna. Arrestata, è stata accompagnata presso il carcere di Rebibbia