La cocaina nascosta nelle pietre e spedita a Lanuvio dal Nicaragua: venti arresti ai Castelli ed Aprilia

Maxi operazione antidroga  portata a termine da oltre 200 Carabinieri, che hanno eseguito arresti e perquisizioni a Lanuvio, Velletri, Genzano, Castel Gandolfo, Nemi, Aprilia, Platì (RC), Andria e Ruvo di Puglia.

In varie province italiane i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, coadiuvati dai militari dei comandi Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 20 persone, ritenute responsabili a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, transnazionale, finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio.

Nove gli arresti eseguiti a Roma, 4 a Platì (RC) e 3 in Puglia. La misura cautelare è stata emessa a conclusione dell’indagine convenzionalmente denominata “Bate”, sviluppata dai carabinieri di via in Selci dal dicembre 2011 all’agosto 2013, su due soggetti residenti in provincia di Roma, titolari di una ditta di lavorazione di pietra per uso edilizio con sede ad Albano e Lanuvio, i quali risultavano attivi nell’importazione dal Sudamerica di carichi di cocaina occultati all’interno dei container utilizzati per lo stoccaggio e per il trasporto in Italia, a bordo di navi cargo, di pietra reperita in Nicaragua e utilizzata presso i cantieri della menzionata ditta. Nel corso dell’indagine è stato accertato che il gruppo del cittadino lanuvino, che comunque distribuiva in proprio quantitativi di narcotico nella zona dei Castelli, forniva il proprio servizio di importazione di cocaina a due gruppi criminali, operanti in Puglia nella zona di Andria e Ruvo di Puglia  e uno operante nella locride e, in particolare, a Platì (RC), composto da soggetti collegati da vincolo di parentela con elementi apicali della ‘ndrina di Platì. Il gruppo criminale romano si proponeva sul mercato quale fornitore di una piattaforma logistica e di servizi, capace di garantire le importazioni di narcotico in favore di altri gruppi criminali. La droga quindi, occultata nei container introdotti in Italia, talvolta tramite il porto di Civitavecchia, talvolta tramite quello di Salerno, veniva portata nel cantiere del lanuvino, dove veniva estratta dalle pietre in cui era stata precedentemente occultata in Nicaragua.  Nel corso dell’indagine è stato accertato che il gruppo del cittadino di  Lanuvio, distribuiva in proprio quantitativi di narcotico nella zona dei Castelli, forniva il proprio servizio di importazione di cocaina a due gruppi criminali, operanti in Puglia nella zona di Andria e Ruvo di Puglia e uno operante nella locride. Tra le importazioni contestate agli indagati figurano 58 kg. di cocaina, sequestrati nel porto di Gioia Tauro [RC] nell’agosto 2012, nonché numerose importazioni risultanti dalle intercettazioni ambientali riferibili al periodo 2010/2013.  Misura cautelare anche ad un gruppo di 6 cittadini romeni i quali erano dediti al compimento di reati contro il patrimonio. A tali soggetti sono contestati una tentata rapina a mano armata che doveva essere commessa nel luglio 2012 ai danni di un internet point di Genzano, non attuata per la predisposizione di un servizio preventivo dei Carabinieri nei pressi del citato obiettivo, nonché numerosi furti di ingente valore commessi a Velletri, Aprilia e Lanuvio, sia in abitazione che presso cantieri edili. I 6 romeni privilegiavano i furti di materiale edile e di rame che poi provvedevano a rivendere. Tra i reati contestati vi è il furto di 2.500 metri di cavi di rame asportati da un impianto fotovoltaico all’interno di un cantiere edile della via Nettunense, il furto di grondaie in rame da un plesso scolastico di Lanuvio, nonché il furto di un ingente quantitativo di carburante da un cantiere di Aprilia.