Nell’ambito dell’inchiesta “Caronte” il quotidiano Repubblica riporta i nomi dell’ex senatore Gramazio, del sindaco Bruschini, dell’ex assessore Placidi, e del coordinatore de La Destra Brugiatelli
Ventinove persone sarebbero indagate nell’ambito di “Caronte”, l’inchiesta sul business del caro estinto, che vede coinvolti impresari di pompe funebri, politici e dirigenti generali e sanitari di Asl e ospedali per ipotesi di reato che vanno dal 416 al 416 bis al 416 ter, associazione per delinquere, associazione di tipo mafioso, e scambio elettorale politicomafioso. La notizia è stata diffusa stamattina dal quotidiano La Repubblica. Tra i politici indagati vengono riportati anche i nomi del sindaco di Anzio Luciano Bruschini, Patrizio Placidi, ex assessorato all’ambiente, Maurizio Brugiatelli, coordinatore de La Destra di Anzio, l’ex senatore Domenico Gramazio, suo figlio Luca Gramazio, consigliere alla regione Lazio di Fi, Giordano Tredicine, ex vicecapogruppo del Pdl in Consiglio Comunale, Marco Visconti, ex consigliere del comune di Roma. Tra i dirigenti sanitari invece ci sarebbe Vittorio Bonavita, ex dirigente della Asl RmB, Giovanni Bertoldi, ex dirigente Ufficio Approvvigionamenti del San Camillo; Antonino Gilberto, ex direttore amministrativo; Luigi Macchitella, ex direttore generale, nominato da Zingaretti direttore della Asl di Viterbo; Roberto Noto, ex direttore amministrativo; Diamante Pacchiarini, ex Direttore sanitario. Un ruolo fondamentale nella vicenda era ricoperto dagli impresari di pompe funebri che nel Lazio avevano creato “un sodalizio criminale di tipo mafioso” con “ruoli, compiti e mansioni ben precisi in relazione a una molteplicità di soggetti alcuni dei quali già coinvolti in pregresse attività investigative“. In sostanza, da quanto riporta il quotidiano Repubblica, ci si spartiva il mercato dei decessi, e non mancano risvolti sul fronte dello scambio elettorale politicomafioso. Dall’indagine emerge che la gestione delle camere mortuarie, che dovrebbe essere affidata ai dipendenti stessi degli ospedali o a società di servizio, risulta essere invece quasi totalmente nelle mani di imprese funebri private. Impresari che in questo modo riuscirebbero ad assicurarsi la gran parte dei decessi ospedalieri, circa l’80% del totale, soprattutto se si praticano tariffe più basse per bruciare la concorrenza, grazie a forniture che arrivano dall’est a prezzi stracciati. Il Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini ed il Presidente del Consiglio Comunale, Patrizio Placidi, si dicono estranei ai fatti, e hanno dato mandato di sporgere denuncia per diffamazione contro il quotidiano La Repubblica che ha diffuso la notizia. “Non siamo a conoscenza di cosa sta parlando il quotidiano La Repubblica e siano certi che hanno commesso una grave leggerezza nell’articolo, che parla di indagini ed avvisi di garanzia sulla vicenda del caro estinto. Non abbiamo ricevuto avvisi di garanzia e siamo completamente all’oscuro della vicenda. Ovviamente, a tutela dell’immagine dell’Amministrazione e della Città di Anzio, abbiamo dato incarico di sporgere immediatamente denuncia- querela per diffamazione nei confronti del quotidiano e del giornalista che ha firmato l’articolo”. Lo hanno affermato il Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini ed il Presidente del Consiglio Comunale, Patrizio Placidi, in riferimento all’articolo pubblicato questa mattina dal quotidiano La Repubblica titolato “Caro estinto & mazzette: ecco i 29 indagati” e “Anzio: indagati il Sindaco, Luciano Bruschini e il Consigliere Comunale, Patrizio Placidi”. “Ovviamente – proseguono il Sindaco di Anzio ed il Presidente del Consiglio Comunale – abbiamo dato incarico ad un Legale di sporgere denuncia contro chiunque ha intenzione di strumentalizzale la notizia, completamente priva di fondamento”.