Truffa alla sanità, prosciolto Luciano Mingiacchi

Il giudice delle udienze preliminari ha archiviato il caso. L’accusa per l’ex direttore della Asl Roma H era di abuso d’ufficio e falso ideologico

L'ex direttore Luciano Mingiacchi

E’ stato prosciolto dall’accusa di falso ideologico e abuso d’ufficio l’ex direttore della Asl Roma H, Luciano Mingiacchi. Il giudice delle udienze preliminari di Roma, Valerio Savio, ha archiviato il caso legato alla presunta truffa da 163 milioni di euro che il gruppo Angelucci era accusato di aver messo a segno ai danni del sistema sanitario regionale. Sul banco degli imputati era finito anche l’ex direttore sanitario di Anzio, rinviato a giudizio. L’accusa principale era però nei confronti del deputato del Pdl, Antonio Angelucci, e del figlio, per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Il processo era iniziato l’8 maggio a Roma. I fatti contestati sono del febbraio 2009, quando a Mingiacchi fu imposto l’obbligo di dimora e lasciò la direzione della Asl. In tutto 20 le persone rinviate a giudizio, tredici delle quali accusate di truffa nei confronti della Regione Lazio attraverso “la fatturazione di prestazioni sanitarie lungodegenza, riabilitativa speciale, prestazioni riabilitative in regime di ricovero in day hospital e ordinario” inesistenti o irregolari.