Gli animali erano tenuti in scatole di plastica e non avevano le autorizzazioni sanitarie necessarie
Cuccioli maltesi e di cavalier king venduti a 300 euro, ma non tutto era in regola. E’ stata o scoperta ad Anzio una situazione fuori controllo. Un allevamento locale di cani è finito nelle mire delle Guardie dell’Eital (Ente Italiano Tutela Animali) e dell’Ente di vigilanza zoofila dedicato alla memoria dell’agente di Pubblica sicurezza Claudio Graziosi. Secondo una nota dell’Eital si tratterebbe di cuccioli di circa due mesi di età, contenuti all’interno di cassoni in plastica, sprovvisti di microchip e non iscritti all’anagrafe canina cui mancavano le autorizzazioni sanitarie necessarie. A seguito dei controlli un uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica competente. Sono invece ancora in corso gli accertamenti sulla provenienza dei cani così come sulla struttura segnalata alle autorità competenti per le decisioni del caso. Le Guardie sembrano propense ad ipotizzare una importazione dall’est Europa.
Le stesse, infatti, sottolineano la presenza di un’automobile con targa straniera posteggiata nei pressi del canile. In Italia purtroppo ci sono numerosi annunci online di vendita di cani o che propongono prezzi troppo bassi il che fa pensare ad un traffico di animali, tenuti in pessime condizioni, dall’estero. In Italia, fanno sapere ancora dall’Eital, vi sarebbe inoltre una prassi molto diffusa e “per nulla contrastata“, ovvero introdurre cuccioli di contrabbando sui quali inserire microchip intestati direttamente all’acquirente. In tal maniera l’allevatore non risulta da nessuna parte, mentre alla richiesta di provenienza del piccolo animale, verrà risposto che trattasi di allevamento italiano.