I carabinieri stanno indagando per capire chi abbia incassato il denaro
Truffa da oltre 50mila euro per un anziano di Catanzaro, ad opera di un cittadino napoletano e un anziate. Un 54enne di Napoli ed un 46enne di Anzio, entrambi incensurati, sono stati quindi arrestati con l’accusa di truffa aggravata, ricettazione e possesso di documenti falsi in concorso. I due insospettabili, qualche giorno fa, sono stati sorpresi dai militari mentre stavano depositando dei titoli, per un valore complessivo di alcune migliaia di euro, in attesa del successivo incasso. Per effettuare l’operazione, il 54enne aveva esibito all’incaricato delle Poste una tessera sanitaria e una carta d’identità contraffatte riportanti i dati anagrafici di un 74enne di Catanzaro, effettivo intestatario dei buoni, che pochi giorni prima ne aveva denunciato il furto. Il ruolo del 46enne di Anzio, conosciuto presso l’Ufficio Postale come avvocato, era quello di garante nei confronti del “finto” anziano calabrese che, in realtà, fa il barbiere nel capoluogo campano, da cui era arrivato, in mattinata, in treno. I Carabinieri hanno anche appurato che, qualche settimana fa, i due impostori si erano presentati nello stesso Ufficio Postale dove, con la stessa tecnica, erano riusciti a incassare poco meno di 50.000 euro in buoni fruttiferi, sempre di proprietà dell’anziano calabrese. La vittima, solo dopo le segnalazioni pervenute dai Carabinieri e dal personale di Poste Italiane in merito alle operazioni sospette eseguite a suo nome, si è reso conto dell’ammanco denunciando il furto dei titoli che, in parte, erano intestati anche alla madre ormai deceduta. Grazie agli elementi raccolti dai militari, i truffatori sono stati arrestati e trattenuti in caserma in attesa del processo con rito direttissimo che si è celebrato ieri nel Tribunale di Velletri. Il Giudice ha concesso al 46enne di Anzio, che ha richiesto i termini a difesa, l’obbligo di dimora mentre il napoletano, che si è avvalso del patteggiamento, è stato condannato a 1 anno e 8 mesi di reclusione, oltre che a 4.000 euro di multa, con pena sospesa in quanto incensurato. I Carabinieri stanno effettuando ulteriori accertamenti al fine di stabilire chi abbia effettivamente incassato l’ingente somma prelevata nelle settimane precedenti e di verificare se in zona siano state messe a segno truffe simili ai danni di altri ignari cittadini.