Sono stati dissequestrati questa mattina, dai militari della Guardia di Finanza, i locali del centro massaggi cinese in via Veneto a Nettuno. Le Fiamme gialle, lo ricordiamo, nello scorso mese di giugno avevano messo i sigilli a tre centri massaggi, due ai castelli e uno nella cittadina del Tridente, poiché, a quanto pare, comuni centri per messaggi si erano trasformati, per alcuni clienti che ne facevano richiesta, in un’opportunità di usufruire di “speciali” pratiche legate al sesso con un tariffario legato alla prestazione. Gli affari andavano talmente bene che i proprietari avevano deciso di ampliare il loro mercato sul territorio, con l’apertura di 5 “succursali del piacere” tra cui una a Nettuno. Le indagini durate diversi mesi, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno fatto piena luce su un giro di “squillo” ideato e gestito da tre cittadini di nazionalità cinese favoriti dalla copertura di due donne italiane. Quest’ultime avrebbero messo a loro disposizione la propria licenza di esercizio dell’attività di estetista. Le indagini avrebbero anche evidenziato le modalità di come i proventi venivano illecitamente conseguiti grazie allo sfruttamento di una decina di ragazze cinesi. Durante le perquisizioni domiciliari dei convolati nella gestione dei centri, le fiamme gialle hanno riscontrato un giro di affari davvero cospicuo per questa organizzazione. Infatti, hanno rinvenuto alcune banconote per un totale di circa 20 mila euro, posti sotto sequestro. Stessa conseguenza per i 5 immobili disseminati traVelletri, Genzano di Roma e Nettuno che ora sono tornati nella disponibilità dei proprietari. Ora resta da vedere se riprenderà l’attività dei centri estetici, ovviamente senza prestazioni aggiuntive, o se apriranno nuove attività.