Intrappolata un’ora in ascensore, incubo per una signora di Nettuno

E’ rimasta chiusa in ascensore dalle undici alle dodici e dieci. Un incubo durato più di un’ora e finito senza gravi conseguenze, fortunatamente, per una signora di 77 anni protagonista della brutta disavventura ieri mattina. E’ accaduto in una palazzina di via della Libertà, in pieno centro a Nettuno, al civico 6. La signora, di nome Fortunata, era andata a trovare suo figlio che abita al primo piano dell’edificio, utilizzando come sempre l’ascensore. Non appena ha premuto il pulsante per raggiungere il primo piano però, l’ascensore si è bloccato al piano terra: le porte esterne si sono chiuse, quelle interne no. Unica soluzione, a questo punto,  suonare il campanello d’allarme, come in tutti i casi di emergenza. Peccato che anche il campanello era guasto. Panico. “Quando le porte interne non si sono chiuse e ho capito di essere rimasta bloccata, ho suonato subito il campanello d’allarme – racconta Fortunata – ma neanche quello funzionava. Mi è venuto il panico ma ho cercato di controllarlo per non far prendere il sopravvento all’agitazione. Mi sono appoggiata al muro e cercando di respirare ho chiesto aiuto battendo forte sulla porta. Fortunatamente una signora al piano terra ha ascoltato la mia richiesta d’aiuto e ha chiamato i vigili del Fuoco”. I vigili del fuoco però sono arrivati dopo tre quarti d’ora, bloccati nel frattempo fuori città per un altro intervento. “Non so neanche io come ho fatto a mantenere la calma, ho pregato che arrivasse al più presto qualcuno e mi sono rassegnata ad aspettare i pompieri – continua la signora – Se avessi perso il controllo mi sarei potuta sentire male e le cose sarebbero potute andare molto peggio. Quell’ascensore era stato già riparato qualche giorno fa, ma evidentemente la riparazione trattandosi di un palazzo vecchio non era stata fatta a dovere. I vigili del fuoco una volta arrivati sono stati bravissimi, in un quarto d’ora mi hanno tirato fuori”. Sul posto sono intervenuti anche i sanitari del 118 con l’ossigeno ma non è stato necessario, nonostante la pressione della signora fosse arrivata alle stelle, trasportarla in ospedale. “Mi sono calmata da sola, piano piano – conclude – ma un’altra persona della mia età avrebbe potuto rischiare un infarto”.