Il sindaco Chiavetta, il dirigente Faraone, Cretarola e tre revisori dei conti chiamati a fornire la documentazione per difendersi
La Corte dei Conti ha inviato un “invito a dedurre” al sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta, al dirigente dell’area economica Gianluca Faraone, all’ex direttore della Poseidon Venanzio Cretarola e a tre revisori dei conti del comune del Tridente, al lavoro quando fu contestato al primo cittadino il reato di falso in bilancio. In sostanza la Corte dei conti, approfondendo un’indagine penale che risale a circa sei anni fa, relativa al falso in bilancio, ma anche al ruolo della Poseidon rispetto all’affidamento di alcuni lavori chiede ai diretti interessati di chiarire la propria posizione sull’esborso sostenuto dall’ente, di una somma pari a 4,5 milioni di euro. L’indagine penale da cui sono partiti i controlli della Corte dei conti, è stata archiviata dal magistrato, perché il fatto contestato, secondo il giudice, “non costituisce reato”. La Corte dei conti, a fronte dell’assoluzione, aveva il compito di valutare se, in ogni caso, la situazione avesse comunque causato un danno erariale all’ente comunale. I giudici contabili chiedono a Chiavetta, Faraone, Cretarola e ai revisori dei conti, di fare chiarezza. Ora il primo cittadino e tutti gli altri interessati nella vicenda, dovranno presentare i documenti necessari a spiegare le proprie ragioni. L’attuale gestione della Poseidon, lo ricordiamo, non è soggetta ad indagini.