Sequestrati 40 chili di pesce considerato “non idoneo” al consumo umano
Si è conclusa la scorsa settimana, sotto il coordinamento della Direzione Marittima del Lazio, l’attività di controllo e vigilanza della pesca, denominata “Autunno 2014”. Obiettivo principale di tale operazione, è stato quello di intensificare le ispezioni lungo tutta la filiera di commercializzazione dei prodotti ittici a tutela e difesa del consumatore, nonché dell’ambiente e dell’ecosistema marino, che di riflesso, vengono negativamente influenzati da un non corretto sfruttamento delle risorse ittiche. In tale ottica, le unità navali della Guardia Costiera sono state impegnate in pattugliamenti programmati lungo tutto il litorale laziale, rivolti alle unità da pesca ed a quelle da diporto dedite alla pesca sportiva, ricreativa e subacquea, verificando l’ottemperanza delle disposizioni inerenti le zone ed i tempi vietati, nonché l’impiego di strumenti ed attrezzature non consentite. Sono stati altresì effettuati controlli presso le attività commerciali e di somministrazione, con particolare riguardo alla tracciabilità, all’etichettatura, alla freschezza, alle modalità di conservazione dei prodotti ittici ed alla corrispondenza delle specie proposte con quelle dei menù. Nel corso dei 250 accertamenti effettuati a livello regionale, sono stati elevati 51 processi verbali amministrativi e disposti 21 sequestri, per un totale di Kg. 1.185 di prodotto, 70.133 euro l’ammontare delle sanzioni comminate.
Nell’ambito di tale operazione, a livello locale il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Anzio, competente per i Comuni di Anzio e Nettuno, ha rivolto la propria attenzione a ristoranti, punti di sbarco e vendita in porto, controllo degli autofurgoni adibiti al trasporto di prodotti ittici, pescherie e supermercati oltre ai consueti controlli in mare svolti dalle dipendenti unità navali.
In particolare durante i controlli ad Anzio, svolti congiuntamente a personale dell’Asl è stata elevata una sanzione amministrativa di 1.500 € nei confronti di un ristoratore, per l’accertata mancata rintracciabilità del prodotto ittico rinvenuto nelle celle frigo del locale. Il prodotto quindi (circa 40 kg), è stato posto sotto sequestro è avviato a smaltimento in quanto ritenuto non idoneo per il consumo umano. Presso un supermercato di Nettuno è stata elevata una sanzione amministrativa di € 1.166, stavolta per la mancanza dell’etichettatura che obbligatoriamente deve accompagnare il prodotto ittico posto in vendita. In ambito portuale, sempre in collaborazione con il personale dell’Asl, sono stati passati al setaccio i punti di vendita del prodotto ittico appena sbarcato dai motopescherecci e controllati gli autofurgoni in transito. Solo uno dei veicoli è risultato non in regola e quindi al proprietario è stata contestata una sanzione amministrativa di importo compreso tra i 500 e 3.000 €.
All’attività a terra si è aggiunta anche quella via mare che ha comportato l’elevazione di 3 sanzioni amministrative per un totale di 3.000 € oltre al sequestro di 3 attrezzi da pesca (“reti da posta” della lunghezza complessiva di 700 mt.) non regolarmente segnalati oltre poi ad essere utilizzate da pescatori sportivi ai quali è precluso l’uso di tale attrezzo in quanto riservato alla pesca professionale. Tali interventi si sono in particolare concentrati nello specchio acqueo del litorale nord del Comune Di Anzio, anche in risposta a diverse segnalazioni pervenuta circa l’uso di tali attrezzi in quell’area. In totale quindi tra Anzio e Nettuno, sono stati effettuati 54 controlli, elevate 7 sanzioni amministrative per un totale di quasi 9.000 € e posti sotto sequestro 40 kg di prodotto ittico, 3 attrezzi da pesca (reti da posta) per un totale di 700 mt. circa. I controlli, a tutela del consumatore, continueranno anche nei prossimi giorni. In caso di dubbi e per eventuali informazioni e segnalazioni in materia di pesca marittima il consumatore potrà rivolgersi all’ufficio pesca presso l’Ufficio Circondariale di Anzio.