Agraria, la Corte dei Conti conferma la condanna per l’ex segretario Emilio Gallo

Respinto il ricorso in appello. L’ex segretario dovrà pagare 150.000 euro per appropriazione di denaro appartenente all’Università di Nettuno

La Corte dei Conti ha confermato la condanna per l’ex segretario dell’Università Agraria di Nettuno, Emilio Gallo rigettando il ricorso in appello. La sentenza lo condanna al pagamento di 150.995,51 euro in favore dell’Università Agraria di Nettuno per l’appropriazione di somme di appartenenza dell’Ateneo, in qualità di segretario dell’ente, per conto del quale era stato autorizzato, con diverse delibere, a compiere investimenti in titoli non vincolati. “Per i medesimi fatti – si legge nella sentenza depositata il 14 gennaio – il ricorrente è anche stato rinviato a giudizio presso il tribunale di Velletri. Più in particolare, secondo il primo Giudice l’appellante aveva prelevato somme di danaro dalla cassa dell’Università, facendole transitare sul proprio conto bancario per utilizzarle per spese e impegni di carattere personale”. Nel merito, si ritiene che dalle indagini svolte dalla Guardia di Finanza – Compagnia di Nettuno “risulti in modo inequivocabile che il ricorrente ha fatto uso distorto delle risorse appartenenti all’Università, in specie con società di cui il medesimo era amministratore o socio. I prelievi illeciti dalle casse dell’Ateneo sarebbero dimostrati e provati mentre, al contrario, l’appellante non avrebbe dato contezza del legittimo utilizzo delle somme di cui è stato accertato l’ammanco, ovvero della destinazione dei fondi non impiegati per gli investimenti finanziari peri quali era stato autorizzato”. Ed ancora, relativamente alla responsabilità dell’appellante, si legge che “dai documenti acquisiti agli atti di causa, e principalmente quelli di cui alle indagini svolte dalla Guardia di finanza, risulta evidente che il signor Gallo ha prelevato irregolarmente più volte – per lo più con assegni a se medesimo – somme dal c/c bancario dell’Università: si citano, in proposito, il mandato n. 119 del 4.7.2007 (per € 70.000); il mandato n. 14 del 29.1.2008 (€ 15.000); il mandato n. 20 del 18.2.2008 (€ 7.860); il mandato n. 96 del 19.6.2008 (€ 27.780); il prelevamento, in data 22.2.2008 e senza alcun mandato di pagamento, della somma di € 30.355,51, che era stata accreditata solo pochi giorni prima nel bilancio dell’Ateneo. Il totale dei prelevamenti irregolari ammonta a € 150.995,51. L’indagine della Guardia di finanza ha anche accertato che le somme su dette sono transitate nel c/c n. 260866 presso la Banca popolare del Lazio, filiale di Anzio , intestato al signor Gallo, che le ha utilizzate per fini personali, nella specie per operazioni relative a società di cui il medesimo era amministratore o socio. Né tali conclusioni potrebbero essere smentite dalle deduzioni avanzate dall’interessato, il quale ha affermato, ma non dimostrato, che le somme in contestazione non sarebbero uscite dalla disponibilità dell’Università; del resto, egli sostanzialmente non ha negato di aver utilizzato, in tutto o in parte, le somme dell’Università per spese personali e che nulla avevano a che fare con le finalità istituzionali. Anche con riferimento alla somma di € 30.355,61, che il sig. Gallo afferma non essere mai uscita dalle disponibilità dell’Ateneo, essendo stata accreditata, in data 22 febbraio 2008, sul c/c n. 1145070 intestato all’Università Agraria di Nettuno, ha correttamente osservato il primo Giudicante come non vi sia sufficiente prova, in atti, della veridicità delle affermazioni dell’interessato; il medesimo ha infatti allegato una semplice copia dell’estratto conto, senza data, da cui risulterebbe l’accredito in data 22 febbraio 2008, ma senza alcuna certezza che la somma in questione sia stata effettivamente depositata su quel conto corrente. In conclusione, per quanto innanzi esposto, la sentenza appellata va dichiarata immune da censure; l’appello proposto, di conseguenza, deve essere respinto”.