Si è conclusa ieri mattina l’operazione di controllo alla filiera della pesca nel Lazio denominata “Labyrinth”, complessa attività coordinata dal Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima del Lazio e disposta dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto su tutto il territorio nazionale. Fin dall’inizio di dicembre il personale della Guardia Costiera di tutta la Regione è stato impegnato in serrati controlli e pattugliamenti sull’intera filiera delle attività di pesca, dalla cattura alla vendita al dettaglio dei prodotti ittici, passando per ristoranti, punti vendita, piattaforme di stoccaggio e centri commerciali. L’attività di ispezione è stata svolta da oltre 200 uomini e donne appartenenti ai tre Compartimenti marittimi del Lazio (Civitavecchia, Roma e Gaeta), divisi in più pattuglie ed impegnati a setacciare in maniera capillare tutto il territorio regionale, col fine primario di tutelare la salute del cittadino consumatore. I controlli sono stati effettuati a mare, con l’impiego delle unità navali, e a terra, sia lungo il litorale che nelle zone interne di rispettiva giurisdizione. Non sono mancate infatti sortite anche nelle zone del Viterbese o del Reatino, spingendosi anche al di fuori del Lazio (area di Terni), pure ricadenti nella competenza della Direzione Marittima. Ad operazione ultimata sono state elevate 121 sanzioni amministrative per un ammontare di 149.654 euro, effettuate quattro denunce penali e quasi due tonnellate e mezzo di prodotti ittici vari sequestrati, oltre a 256 kg di tonno rosso e circa 15.000 ricci di mare anch’essi posti sotto sequestro.