E’ indagata per “indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato”. Si tratta di una donna di origini moldave, cinquant’anni, L.Z., residente ad Anzio. Percepiva i fondi per l’alloggio post terremoto all’Aquila ed è arrivata ad incassare la somma di circa venticinquemila euro come “contributo per l’autonoma sistemazione” richiesto affermando, falsamente, che il proprio nucleo familiare era residente in L’Aquila all’epoca del sisma. La moldava aveva fatto richiesta al comune di L’Aquila nel 2009, per ottenere il contributo di autonoma sistemazione per il proprio nucleo familiare, composto da lei e dalle due figlie, dichiarando di essere residente stabilmente in questo capoluogo e di essere ospitata temporaneamente presso parenti a Roma. Da indagini della Squadra Mobile è emerso invece che la donna già dal 2006, pur mantenendo la residenza anagrafica in questo capoluogo, di fatto viveva stabilmente ad Anzio senza più nessun legame con la città aquilana.