Agguato e sparatoria ad Ostia, morti due pregidicati. Oggi si svolgerà, convocato dal Prefetto, il Comitato provinciale per la sicurezza. Per il presidente della commissione lotta alla criminalità Zaratti: “Non c’è più tempo per indugi e sottovalutazioni”.
Sono due i morti a seguito di una sparatoria avvenuta ieri sera in via Forni a Ostia. A quanto si è appreso, un uomo è deceduto sul colpo mentre un altro sarebbe deceduto durante il trasferimento all’ospedale Grassi di Ostia. Sul posto la polizia. Le vittime della sparatoria sono due pregiudicati considerati elementi di spicco della criminalità organizzata della zona. I due, 40enni, sono stati arrestati in passato con le accuse di associazione di stampo mafioso finalizzata al gioco d’azzardo, usura, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. Sulla vicenda indaga la polizia che sta ascoltando testimoni per ricostruire quanto accaduto intorno alle 17. Dalla prima ricostruzione dei fatti sembra che uno dei due sia stato colpito all’interno di un locale in ristrutturazione che si trova sulla strada mentre il secondo sia stato soccorso in strada. Erano boss della cosiddetta Banda di Ostia. Francesco Antonini detto ‘Sorcanera’ e Giovanni Galleoni detto ‘Baficchio’, quarantenni con numerosi precedenti, in passato erano stati legati alla Banda della Magliana. Per tutta la notte si è svolta la caccia ai killer, arrivati a bordo di un’auto. Due operai potrebbero aver assistito all’agguato. Intanto il questore di Roma intenzionato a creare una task force per il litorale. Oggi ad Ostia il Comitato provinciale sicurezza convocato dal prefetto. Sulla vicenda è intervenuto anche Filiberto Zaratti, Presidente della Commissione regionale sicurezza e lotta alla criminalità della Regione: “ Il duplice omicidio di Ostia -dice Zaratti- indica che ci troviamo ormai oltre ogni livello di guardia in tema di criminalità e che non c’è più tempo per indugi e sottovalutazioni. Sul litorale romano – continua Zaratti – la sicurezza non è garantita e crea sconcerto che l’episodio criminale sia avvenuto a poche ore dallo svolgimento in Municipio di un’assemblea cittadina sul tema della sicurezza, organizzata dai partiti di centrosinistra per denunciare le sottovalutazioni dell’amministrazione di centrodestra, le carenze di organico di polizia e l’annullamento della seduta del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza, che si doveva svolgere proprio oggi ad Ostia. Non possiamo tollerare che la comunità del XIII Municipio, stretta oggi nell’assemblea per fare fronte comune contro la criminalità – aggiunge Zaratti – assista impotente al far west cittadino. Lo Stato e l’Amministrazione devono dare un segnale concreto di vicinanza ai cittadini. Una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza non è più derogabile e deve essere organizzata al più presto. Per quanto è nelle mie competenze – conclude- proporrò immediatamente ai colleghi della Commissione Regionale che presiedo, di convocare una seduta ad Ostia, così come è stato fatto per Borgo Sabotino e per il Circeo”. Seppur con ritardo prende coscienza del fenomeno criminalità anche il sindaco Gianni Alemanno: “Le bande criminali – dice Alemanno- continuano a spararsi nei quartieri di Roma. Mi dispiace dirlo, ma la risposta dello Stato fino ad ora è apparsa inadeguata. Nonostante i miei ormai numerosi richiami ed allarmi, sia in pubblico che in privato, non emerge né una strategia complessiva, né una adeguata copertura dei territori più a rischio“. Sull’episodio interviene anche SEL: “A poche ore dall’assemblea cittadina sul tema della sicurezza, e a pochi giorni dal convegno SEL sulle mafie nel Litorale, in una sparatoria ad Ostia vengono uccise due persone. Un fatto inaudito, la prova che si è oltrepassata la misura e che nel Municipio non viene garantita la sicurezza dei cittadini – dichiara Sandro Lorenzatti coordinatore di SEL XIII Municipio- Gravissima la sottovalutazione del fenomeno da parte del centro destra, a Roma come nel XIII Municipio, tanto grave che crediamo siano ormai un atto dovuto le dimissioni di una giunta che non è stata in grado di affrontare questo fenomeno né di creare condizioni di sicurezza del territorio tali da garantire il tessuto sociale”.