La linea Nettuno Roma tra le più pericolose. L’ultimatum dei sindacati e FS

“Senza scorta delle forze dell’ordine quei treni non partiranno”. A rischio la Nettuno Roma

L’ultimatum è di dieci giorni, e a lanciarlo è un fronte  formato dai Sindacati e dal Gruppo Ferrovie dello Stato. “Se dal 26 giugno sui treni più a rischio non sarà assicurata la scorta delle forze dell’ordine ai capitreno, quelle corse non partiranno”. Così potrebbero essere soppressi il Torino Porta Nuova-Cuneo delle 17.25 e il ritorno delle 19.24, il Bologna Centrale-Venezia delle 21.20, il Firenze-Viareggio delle 7.08 e il Nettuno-Roma Termini delle 6.58. Tutti treni considerati pericolosi, e inseriti in una lista dei 15 viaggi più critici. Una presa di posizione forte, dopo l’aggressione di giovedì sera a Villapizzone a due ferrovieri di Trenord, con cui Trenitalia e i suoi dipendenti chiede allo Stato di intervenire.il 26 giugno Trenitalia dovrà comunicare se questi e altri treni saranno scortati dalla Polfer, altrimenti il servizio non sarà più effettuato. Per qualcuno sono pochi: ma l’elenco, è scritto nel verbale dell’accordo, potrà, in futuro, essere aggiornato. Ci sarà un tavolo, istituito presso il ministero dell’Interno, a cui siederanno i Trasporti, le aziende e i sindacati, con l’obiettivo di monitorare e approntare interventi immediati. Le prefetture avranno poi il compito di tenere d’occhio i treni regionali. Nei casi limite – e questa l’altra grande novità -, in cui verranno ravvisati rischi concreti per l’incolumità e la sicurezza degli addetti, i controllori potranno decidere di sospendere l’attività, chiedendo l’intervento della Polfer. Sarebbe il paradiso degli indomiti portoghesi. Per questo, per evitare che i treni considerati a rischio si trasformino in una zona franca, verranno potenziati i presidi a terra per ispezionare gli accessi. Tanti gli episodi violenti registrati sulla linea Roma Nettuno. Non solo colpa dei Rom, ma anche tanti episodi di vandalismo ed aggressioni ad opera di ragazzi violenti. Il nuovo treno Vivalto è stato più volte devastato da bande di scalmanati che hanno agito nella più totale impunità. I pendolari e i Capitreno hanno più volte richiesto la presenza delle forze dell’ordine a bordo dei convogli.