Al termine di una complessa attività di indagine di natura patrimoniale, tesa all’aggressione dei patrimoni di mafia o, comunque, illecitamente accumulati, gli agenti della Polizia di Stato, hanno dato esecuzione, dal 30 luglio al 04 agosto 2015, al decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione (normativa antimafia), nei confronti di cinque soggetti di elevata pericolosità sociale, con precedenti penali per reati contro il patrimonio e la violazioni della legge sugli stupefacenti, nonché da plurimi pregiudizi di polizia per associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Il provvedimento ablativo ha tratto origine dalla proposta di applicazione della misura di prevenzione personale dell’obbligo di soggiorno e contestuale sequestro dei beni al Tribunale di Roma, redatta da questa Divisione Anticrimine, nei confronti dei cinque individui. Gli stessi, tutti attualmente liberi, erano già stati colpiti nel 2013 da un’ordinanza di misura cautelare, emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma. L’attività di indagine svolta dalla locale Squadra Mobile, ha consentito di far emergere l’esistenza di una associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti che operava a Roma e sul litorale laziale, a capo di un gruppo criminale che operava nella zona del Casilino, il quale si avvaleva dell’alleanza con una cosca «ndranghetista» con referenti nella Capitale. Le indagini hanno confermato la pericolosità del gruppo che aveva nella sua disponibilità anche armi da fuoco. Gli agenti della divisione Anticrimine della Questura, Prima Sezione Misure di Prevenzione, e il personale dei Commissariati, competenti per territorio, Casilino, San Paolo e Anzio Nettuno, anche in considerazione del preoccupante fenomeno dell’illecita importazione di sostanza stupefacente e conseguente spaccio, ha svolto accurate indagini patrimoniali nonché tutti gli accertamenti necessari a dimostrare la pericolosità sociale dei cinque e ha fattonemergere che i preposti sono intestatari di beni dal rilevante valore economico, a fronte di una modesta capacità reddituale. Il decreto del Tribunale di Roma, emesso in accoglimento di articolata proposta della Divisione Anticrimine, ha disposto il sequestro di beni il cui valore complessivo ammonta a circa 2 milioni di euro. Sequestrati una villa con piscina ad Anzio; 4 immobili siti nella provincia dell’Aquila; due Società, dedite al commercio, acquisto e vendita di prodotti ittici, con sede nella zona del Casilino, numerosi conti correnti intestati ai preposti o alle summenzionate società. Sottoposti al sequestro anche 4 Motoveicoli e 6 autovetture, tra cui, una autovettura Ferrari F 430, una Mercedes ed un fuoristrada Toyota. Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a circa 2.000.000 di euro.