La madre della studentessa uccisa all’università: “E’ assurdo che continui ad insegnare “
“E’ assurdo che Giovanni Scattone continui ad insegnare”. Non nasconde il dolore Aureliana, la madre di Marta Russo, commentando la notizia, pubblicata oggi dal Corriere della Sera, della cattedra di psicologia affidata a Giovanni Scattone, condannato per l’omicidio della ragazza, in un istituto professionale di Roma. “Non è la prima volta – commenta la donna – ed ancora restiamo sconvolti. Non si può pensare che una persona del genere, che non ha neanche mai chiesto perdono, possa fare l’educatore. Tra l’altro con un posto fisso”. Giovanni Scattone fu condannato con sentenza definitiva dalla Cassazione a cinque anni e quattro mesi di reclusione per omicidio colposo di Marta Russo, la studentessa della Sapienza colpita alla testa da un proiettile mentre camminava nei vialetti dell’Università con un’amica. Il colpo era arrivato dall’alto, da una finestra. Già nel 2011 la notizia della supplenza di Scattone nel liceo scientifico Cavour – lo stesso che era stato frequentato da Marta Russo – aveva scatenato una ridda di polemiche. L’ex assistente di filosofia del diritto, che ha scontata la pena per l’omicidio della studentessa, lasciò poi il posto proprio in seguito al clamore mediatico suscitato dalla sua presenza nell’istituto.