Lavinio, picchia la ex ed esplode un colpo di pistola

polizia11-765x510L’aggressione è avvenuta la notte di sabato. La vittima si trovava alla fermata del bus a Lavinio quando ha visto avvicinarsi un’auto con a bordo il suo ex convivente che, minacciandola e picchiandola, l’ha costretta a salire. Alla guida c’era un’amica dell’uomo, la donna ha guidato fino ad un posto isolato, indicato dal giovane, e qui lui è sceso, si è allontanato per pochi minuti e al suo ritorno impugnava una pistola, ha caricato l’arma e ha esploso un colpo a scopo intimidatorio. La ex a quel punto ha fatto una prima telefonata al 113, ma è stata interrotta dall’amica di lui, dopodiché l’uomo si è disfatto della pistola ed è risalito in macchina. I tre, allora, sono andati sotto casa della vittima, qui l’uomo l’ha scortata fin dentro il suo appartamento, intimandole di non chiamare la Polizia e picchiandola di nuovo, dopodiché è sceso e si è allontanato. La donna, terrorizzata e preoccupata per la propria incolumità, ha però deciso di chiamare nuovamente il 113 e ha aspettato gli agenti in casa. Ai poliziotti ha raccontato quanto appena accaduto, ma anche della lunga e travagliata storia con il suo ex, dicendo che per tutta la durata della loro relazione è stata picchiata e maltrattata molteplici volte, spesso senza motivo, fino a restare segregata in casa per quasi un anno, senza neanche poter vedere la sua famiglia. Le indagini alla ricerca dell’aggressore sono partite immediatamente, gli agenti lo hanno cercato ovunque senza sosta, fin quando, ieri pomeriggio, sono riusciti a intercettarlo mentre era a bordo di un’auto come passeggero; anche in questo caso il malvivente ha provato a nascondersi scivolando sotto il sedile, ma questa mossa non è sfuggita ai poliziotti che lo hanno prontamente bloccato. L’arma è stata ritrovata poco distante da casa del giovane, nascosta sotto un’aiuola e avvolta in carta di giornale, mentre il bossolo esploso la sera precedente è stato trovato esattamente dove la vittima aveva riferito di essere stata aggredita, cioè alle spalle del palazzo dove abita l’uomo. G.P., 21 enne moldavo, sottoposto a fermo di indiziato di delitto, è accusato di detenzione e porto abusivo di arma clandestina, ricettazione, atti persecutori, minacce aggravate e lesioni.