In diretta su Rai3, era a Tor Bella Monaca, costretta a interrompere il collegamento
Momenti di tensione oggi, durante la puntata di Agorà, su Raitre. Sara Mariani, inviata del programma in collegamento dal quartiere di Roma Tor Bella Monaca (dove ieri un’operazione di polizia ha portato all’arresto di 29 persone), è stata costretta in diretta a spegnere il microfono e la telecamera.
“Cosa ci fai qua? Vattene o ti ammazziamo, te ne devi annà, subito“. Così uno sconosciuto ha apostrofato l’inviata di Agorà, costretta ad allontanarsi in macchina. Ora Sara Mariani è nella caserma dei Carabinieri della zona.
La Rai continuerà naturalmente a seguire questa realtà, segnata ieri da 29 arresti per un’operazione anti droga, senza cedere ad alcuna intimidazione. Il vicepresidente della Commissione Antimafia, deputato di Sinistra Italiana Claudio Fava, esprime “Massima solidarietà alla giornalista e alla redazione di Agorà per la grave intimidazione che questa mattina la loro inviata ha subito a Tor Bella Monaca durante la diretta televisiva su un’organizzazione criminale che spaccia, traffica e taglieggia quel territorio. Una conferma del grado di pericolosità che le cosche della periferia romana hanno ormai assunto ma anche sul rischio di ridurre questi episodi a semplice delinquenza locale”.
“Siamo a un salto di qualità. Ormai la criminalità ha raggiunto un’aggressività e un senso di impunità tali da permettersi di intervenire perfino in diretta televisiva per minacciare una cronista, come avvenuto nel caso della giornalista Sara Mariani, inviata della trasmissione Agorà in collegamento dal quartiere Tor Bella Monaca di Roma. A lei, e a tutta la redazione di Agorà, la solidarietà della Fnsi e dell’Usigrai“. Lo affermano, in una nota, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani.