Riceviamo e pubblichiamo in risposta all’articolo di cronaca in cui si riferiva di un 27enne denunciato ad Amatrice.
“Ad opportuna visione di chi si è lasciato andare a commenti e accuse, mi ritrovo nella condizione di dover mostrare quello che ho fatto ad Amatrice mentre benpensanti giornalisti e commentatori del web si concentrano su quello che non ho mai fatto. La mia integrità morale mi impone di tutelarmi da certe accuse, da infamie di una stampa disinformata e che cavalca la notizia invece che la verità. In breve, di ritorno da un recupero di materiale dalle macerie, fermato dalla Polizia, mi è stato imputato di avere e scopo di “scasso” e “sciacallaggio” un piccone, un bancomat, una pinza, un portachiavi con proiettile ed altra attrezzatura da scavo e scalata. Inutile è stato il tentativo di spiegare il motivo della mia presenza lì, nonostante le credenziali espresse direttamente dai Vigili del Fuoco, dall’Esercito Italiano e dalla Protezione Civile (alla quale sono regolarmente iscritto).
La Polizia, asserendo “voi fate i pompieri e noi facciamo i poliziotti” dinnanzi allo sgomento del personale nella redzone, ha perquisito la mia tenda, adiacente a quella dei VVF con esito totalmente negativo. Il tutto è stato umiliante, inutile e forzato ma a dar forza a tutto ciò, sono in possesso di un Verbale che potete tranquillamente richiedermi. Un finto scoop insomma. Si fa presto a far correre la lingua e giudicare. Io, nella mia vita ho imparato a dimostrare con i fatti che persona sono e l’unico vero sciacallaggio qui è quello mediatico. Ho visto la morte con i miei occhi e ho stretto mano a professionisti e persone straordinarie, non sarà certo un maldestro articolo di giornale o una platea di avvoltoi a distruggere quanto di buono ho fatto. Nettuno non doveva ringraziarmi, non l’ho fatto per un encomio, ma è stata pronta a giudicarmi dopo 10 giorni tra le macerie. Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno contattato e rinnovato la propria fiducia e tutti i professionisti che mi hanno tutelato ed aiutato in questa situazione. Con Amatrice nel cuore e con la coscienza di aver fatto del bene”.
Tiziano Nardò, anzi T.N.