Matteo Vernile 24enne di Anzio condannato per l’omicidio di Daniele Righini, il 22enne di Nettuno assassinato a colpi di pistola calibro 38, il 28 maggio 2013
La Corte di appello di Roma ha condannato l’imputato a 27 anni di reclusione, 3 anni in meno di quelli che gli erano stati comminati in primo grado dalla Corte d’Assise di Frosinone, nel settembre del 2015. In quell’occasione il collegio giudicante aveva respinto la richiesta di ergastolo nel Pubblico Ministero non riconoscendo la premeditazione e i motivi abietti e futili evidenziati dall’accusa. Matteo Vernile 24enne di Anzio accusato dell’omicidio di Daniele Righini, il 22enne di Nettuno assassinato a colpi di pistola calibro 38, il 28 maggio 2013, nella zona del quartiere Europa ad Anzio. Nel processo d’appello sono stati ripercorsi momenti che portarono all’omicidio. Righini aveva accompagnato, con atto di cortesia, a bordo della propria auto, la ragazza di Vernile. È stata la testimonianza di un amico di Righini, presente al momento del fatto e rimasto gravemente ferito, che una volta uscito dal coma, ha infatti, ricostruito i drammatici momenti davanti all’abitazione in Corso Italia e i colpi di pistola che lasciarono senza vita il giovane al volante della propria auto Citroen, sulla quale aveva accompagnato a Corso Italia l’amica 18enne di Vernile. Per cercare di ridurre la pena, in appello i legali di Vernile, hanno giocato la carta della seminfermità sottolineando come nel processo di primo grado questo aspetto non fosse stato approfondito tanto da chiedere di conferire un incarico per una nuova perizia. “La Corte ha invece respinto l’istanza perché nel passato di Vernile non risultano problematiche di disagio psichiatrico”.