Anzio- Errata diagnosi, condannato medico per la morte di Domenico Petrillo

Per la morte del ragazzo, un ragazzo 17enne di Anzio condannato per omicidio colposo il medico del San Camillo che sbagliò la diagnosi di meningite

L'ospedale San Camillo
L’ospedale San Camillo

Il ragazzo perse la vita per una meningite batterica non diagnosticata. A 7 anni dalla tragedia, avvenuta il 3 settembre 2009, il medico dell’Ospedale San Camillo, Giuseppe Simonetti, è stato condannato a un anno per omicidio colposo per non aver svolto una corretta valutazione dei sintomi dell’infezione. Il giudice, con la pronuncia della sentenza, ha confermato la ricostruzione del pm Anna Maria Orlando. Nel processo erano coinvolti anche altri dottori assolti con formula piena. Vittima della tragedia, Domenico Petrillo, bagnino di Anzio, i cui genitori sono assistiti come parti civili dall’avvocato Enrico D’Antrassi che si dice soddisfatto «per aver evitato la prescrizione».
Come parziale risarcimento danni da valutarsi in sede civile, il giudice Annalisa Marzano ha stabilito una provvisionale di 100mila euro. Il dramma cominciò il 31 agosto di sette anni fa, tre giorni prima della morte di Domenico a causa di un incidente sul lavoro. Il ragazzo stava trasportando un pattino, quando, poggiando il piede su un sasso bagnato, scivolò e batté la testa su un cumulo di pietre, riportando la frattura di due vertebre. Ricoverato d’urgenza, i medici decisero di effettuare un difficile intervento chirurgico. I dottori annunciarono ai genitori che l’operazione aveva avuto successo. Ma la gioia dei genitori durò solo un giorno. La meningite colpi subito, secondo la procura, Simonetti, capo dell’équipe medica, non diagnosticò la meningite: si limitò a prescrivere antidolorifici per attenuare i dolori del giovane, che invece si aggravò, fino al suo decesso.