Proposte della collettività all’amministrazione capitolina. Assemblea pubblica in Campidoglio oggi alle 16.00
A Roma sono oggi più di 600 beni confiscati,oltre 1000 quelli posti sotto sequestro dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Roma. Sono i numeri straordinari dei beni confiscati ai clan mafiosi che da anni hanno trovato nella Capitale di Roma terreno fertile per i loro affari.
Ma questo patrimonio è oggi dello Stato, grazie alla legge 109/96 che ne consente l’utilizzo sociale e il lavoro prezioso delle inchieste di questi anni. Un patrimonio ancora solo parzialmente utilizzato, che chiede con urgenza regole chiare per diventare finalmente patrimonio di tutti.
Per questa ragione la Rete dei Numeri Pari e Libera hanno convocato un’assemblea pubblica per il 9 maggio, nel giorno del quarantennale dell’uccisione di Peppino Impastato, alle ore 16:00 presso la sala del Carroccio in Campidoglio, cui parteciperanno associazioni, sindacati, cittadini, realtà che gestiscono beni confiscati, per discutere delle prospettive di riutilizzo alla luce delle proposte di Regolamento in discussione in questi giorni.
Per garantire innanzitutto l’uso sociale di questo patrimonio, la destinazione voluta dalla normativa nazionale e dall’impegno antimafiatutti coloro che per questo hanno lottato.
Il riutilizzo sociale, restituisce alle comunità quei beni, ne cambia connotazione, li rende luoghi di partecipazione ed inclusione sociale. Beni in cui si generano servizi, progetti, aggregazione, comunità, con la collaborazione di istituzioni, cittadini, associazioni. Un simbolo di riscatto, culturale economico e sociale di valore inestimabilmente superiore a quello materiale dei beni.
Un’occasione da non perdere, non solo per intervenire sui bisogni sociali di una città sempre più fragile, ma per generare quel processo di partecipazione e riscatto che è l’essenza di una norma antimafia come l’utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie.
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