Si è conclusa domenica sera, nell’anfiteatro antistante la Parrocchia di Sant’Anna, l’intensa settimana di festeggiamenti a lei dedicati e organizzata da Don Luca De Donatis con la preziosa collaborazione della comunità parrocchiale di Creta Rossa.
Non avrebbe potuto esserci epilogo migliore, per questa “festa di famiglia”, del concerto “Roma – Napoli sola andata” in cui la vulcanica Veronica Siciliano e il bravissimo Aurelio Tontini – accompagnati dal Maestro Stefano Ciotola, da Massimo Camaglia e da Alfredo Casciello – hanno saputo, tramite l’interpretazione di brani appartenenti alla canzone napoletana e a quella romana, dare forma al vero senso di appartenenza alla collettività mettendo, a disposizione di tutti, con grande impegno e ottimi risultati, le proprie doti personali. Veronica Siciliano sembra essere nata sul palco, la sua capacità di interpretare la poesia e la canzone partenopea risultano di difficile descrizione merito, forse, anche del sangue campano che scorre nelle sue vene e che, speriamo, riuscirà a portarla dove merita, davvero, di arrivare.
La bravura di Aurelio Tontini riesce a trasportare la mente in una Roma la cui bellezza, al momento, risulta eclissata ma rivive, fortunatamente, nelle musiche e nelle parole di chi sa ancora apprezzarla e, per questo, mi permetto, da romana, di fargli un ringraziamento personale.
In un epoca in cui la sveglia mattutina parla, per lo più, di storie d’odio razziale e di mancata integrazione, l’evento di domenica ha dato dimostrazione di come, volendo, la sana convivenza è possibile: Nettuno ospita Roma e Napoli riconoscendo loro un patrimonio artistico non da invidiare ma da valorizzare e lo fa sfruttando, appunto, un anfiteatro, una struttura che, già di per sé, per conformazione, sembra voler raccogliere l’intera collettività in un abbraccio.
E proprio nell’ottica di integrazione che diviene ancora più prezioso il messaggio che Don Luca, poco prima che si spegnessero le luci per lasciare spazio alla sola illuminazione naturale, ha voluto rivolgere ai presenti ” l’invito alla comunità è quello di proporsi, non per dare o risolvere ma, più semplicemente, per condividere ciò che uno è”.
I volti soddisfatti di chi rientrava a casa dopo una serata di condivisione e divertimento potrebbero dare il là alla realizzazione di un calendario di appuntamenti sempre più vasto e frequente e questa, più che una speranza, è una vera e propria richiesta!
Fabiola Di Giacomo