Liceo Innocenzo XII di Anzio: 27 gennaio 2021…per ricordare

Il 27 gennaio scorso, la campanella dell’Innocenzo XII di Anzio ha dato l’avvio ad una serie di iniziative per la  Giornata della Memoria, tra le quali annoveriamo: una tavola rotonda virtuale sulla piattaforma Teams del Liceo e una conferenza online promossa dall’Università degli Studi Roma Tre dal titolo “Dialogo con lo scrittore Erri De Luca”.

Il primo evento, a cura di alcuni studenti delle classi quinte, è stato un percorso storico-letterario sulla Shoah riservato agli allievi del primo biennio del Liceo Scientifico e del Liceo Linguistico. Si è trattato di un intreccio di voci, di lingue, di culture, di umanità ed ha narrato il dolore inflitto dall’odio, un tratto di quella Storia che è nuntia veritatis: nessun uomo è diverso.

Infatti, Giulia di 1Cs afferma che «è stato coinvolgente e toccante ascoltare i nostri compagni leggere ed interpretare testi profondi. È stato impegnativo, da parte nostra, elaborare e afferrare l’immenso patrimonio di memoria che ci è stato trasmesso, ma siamo stati lieti di esercitare l’arte del tacere. Difatti, abbiamo capito che aprire al massimo le orecchie e percepire qualsiasi sfumatura di quelle voci dolenti, che spesso preferiamo tralasciare, è apparentemente più facile, ma è moralmente più giusto per conoscere la crudele verità. Del resto, come più volte è stato ribadito nel corso del collegamento, “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”».

«Bisogna ricordare il passato per preservare il futuro, per non dimenticare», scrive Pietro di 2Bs. «La giornata della memoria non commemora solo l’anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, ma ricorda anche un periodo di sofferenze, di tutto quello che è stato il regime nazista, di chi è riuscito a sopravvivere a tale inferno e di coloro che, invece, ce l’hanno fatta. Il tempo passa e i testimoni della Shoah sono sempre meno; proprio per questo dobbiamo fermarci a riflettere, perché rimanga il ricordo, perché non si replichi mai più una simile tragedia, per onorare e rispettare il dolore di coloro che hanno dovuto vivere sulla loro pelle una tale mancanza di umanità e di amore».

Proprio per continuare a dar voce alle vittime della Shoah attraverso le future generazioni, i docenti delle quinte hanno guidato i ragazzi nella scelta delle testimonianze – proposte anche in lingua originale – e  li hanno guidati nel ruolo di oratori. Infatti, «in noi relatrici», dicono Martina e Federica 5Bl, «la memoria dell’uscita di Liliana Segre dal campo di concentramento di Auschwitz ha fatto toccare con mano la cattiveria dell’essere umano, ha suscitato una forte empatia insieme alla tristezza, all’angoscia, allo sgomento, ma ha altresì risvegliato la voglia di non permettere che questo gesto tanto disumano possa essere dimenticato, poiché, come afferma un detto Cherokee, “in ognuno di noi vivono due lupi rappresentanti uno l’odio, la rabbia, il risentimento, e l’altro l’amore, la pace, il rispetto; sta a noi nutrire il lupo giusto, sta a noi decidere chi essere”.

Appunto per questo al termine del meeting scolastico virtuale, che non ha trascurato di sottolineare anche il fatto che il genocidio non ha riguardato solo gli Ebrei ma anche i prigionieri politici, i Rom e i Sinti e tutti coloro che venivano considerati diversi, le classi quinte si sono collegate con l’Università di Roma Tre per un convegno con Erri De Luca. Le parole dello scrittore hanno preso forma, energia e forza dirompente grazie alla magistrale interpretazione di Giacomo De Rose, che ha saputo commuovere e mantenere viva la memoria dei tragici eventi passati a tal punto che una studentessa, in rappresentanza della platea virtuale di oltre 8.000 partecipanti, ha affermato: “Quando un giorno non avremo più testimoni viventi di quell’immane baratro oscuro in cui è sprofondata l’umanità, resteranno solo le parole scritte sui libri, sulle biografie, sugli articoli dei giornali, qualche fotografia in bianco e nero. Allora dovremo essere noi a dare vita a quelle parole, a quelle immagini, con la stessa forza della penna di Erri e la lettura dirompente del bravissimo lettore De Rose”.

In conclusione, quindi, il bilancio dell’intensa giornata vissuta dagli studenti dell’Innocenzo XII può essere espresso pienamente dalle parole di gratitudine della 1Cs: «I frutti che abbiamo raccolto da questo 27 gennaio 2021 rimarranno sempre nel nostro cuore e faremo di essi il volano che quotidianamente ci guiderà verso un indirizzo di vita più umano. Il passato ha sempre delle ripercussioni sul presente e dobbiamo essere noi ad indirizzare queste conseguenze sul sentiero del bene. La celebrazione odierna ha esaltato le capacità comunicative dei sentimenti, tramite i quali infatti siamo riusciti ad esprimerci anche parlando lingue differenti, anche dietro uno schermo. Pertanto ci teniamo a ringraziare in particolar modo i quinti, il corpo docente e la Preside per questa commovente e significativa giornata».