“In tempi di infanzia violata dal dramma della guerra è di disperata attualità un’opera come L’Arminuta – Film che racconta una storia di abbandono e di riscoperta di sé. La parola “arminuta” nel dialetto abruzzese – luogo dove il film è ambientato – significa “la ritornata”, “la restituita”. Il film viene proiettato oggi, MARTEDI 15 MARZO, al Cinema Multisala Moderno di Anzio, agli orari 16,30 e 18,30. L’ARMINUTA è tratto dal romanzo bestseller di Donatella Di Pietrantonio, vincitore del Premio Campiello 2017, il cui nome compare come co-sceneggiatrice del film. Estate 1975. Una ragazzina di tredici anni (Sofia Fiore) che non ha neppure un nome –tutti la chiamano solo l’arminuta – torna a casa dei suoi veri genitori che non hanno potuto mantenerla quando era appena nata e l’hanno data in affidamento a dei cugini benestanti. Passa da un’agiata esistenza piccolo borghese a una vita nelle campagne abruzzesi in cui regnano la povertà e la mancanza di cultura. Il Regista Giuseppe Bonito costruisce la narrazione intersecando due piani: quello della borghesia piccola e media e l’ambito rurale, dove persiste una pesante arretratezza e pone domande importanti sul ruolo genitoriale e sul vero significato di famiglia. Madre e padre sono coloro che ci hanno dato la vita, o coloro che ci hanno cresciuto? Cosa succede ad una figlia quando scopre di avere due madri (o nessuna)?