Anzio, al via la seconda edizione della rassegna culturale “Occidente”

La poetessa Annelisa Alleva, Paola Benigni dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, il poeta e critico letterario, Roberto Deidier, Maura Locantore dell’Universitè de Poitiers e Giorgio Patrizi, storico e critico letterario, giovedì 30 giugno, dalle ore 18.30, ad Anzio, nello splendido contesto del Parco Archeologico della Villa di Nerone, saranno i primi relatori della seconda edizione della rassegna culturale OCCIDENTE, POETICA-MENTE-MARE, promossa dal Sindaco, Candido De Angelis, ideata, curata e condotta dal professor Angelo Favaro e coordinata dal Consigliere Comunale, Federica De Angelis.

Al termine del primo incontro, sul tema “La poesia e il mare”, il consueto aperitivo al tramonto, allestito dagli studenti dell’Istituto Alberghiero di Anzio.

“Occidente è un concetto che attraversa un’intera civiltà, e mi riferisco specificatamente alla civiltà Europea, con precisi dati culturali e valoriali, – specifica il professor Angelo Favaro – ​ che possono entrare in relazione con altri riferimenti culturali e valoriali, possono fungere da nessi o essere ripudiati, tuttavia continuano a identificare strutture del pensiero, dell’azione, di una costruzione sociale. La civiltà occidentale ha generato il principio dell’accoglienza, dell’amore universale, di non contraddizione e del terzo escluso, del libero scambio. Nella civiltà occidentale si è, per la prima volta, definito il principio di politeia e di civis, e da qui è nata la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino. Nella civiltà occidentale si è, inoltre, per la prima volta attuato lo stato di diritto e lo stato sociale. Si potrebbe continuare a lungo, ma penso che dall’estate del 1918, nella quale vide la luce Julius Evola Der Untergang des Abendlandes (Il tramonto dell’Occidente) di Oswald Spengler (tradotto magistralmente in italiano nella Collana La buona società n.16, Milano, Longanesi, nel 1957 col titolo: Il Tramonto dell’Occidente. Lineamenti di una morfologia della Storia mondiale), questo Occidente, con la sua almeno trimillenaria storia fatta di scoperte, invenzioni, soluzioni, ma soprattutto di costante identificazione e valorizzazione dell’humanum e dell’humanitas, più volte è stato considerato in fin di vita, sull’orlo della fine. Invece ha dimostrato costantemente la vitalità e la necessità dei suoi riferimenti valoriali, culturali, di civiltà. Dopo siffatte e numerose altre considerazioni, ho elaborato il progetto-concept Occidente 2022 come laboratorio di recupero, anche critico e in relazione con altre forme e modi di civiltà, di quelli che uno dei miei maestri ha più volte enunciato come i “Valori dimenticati dell’Occidente”.​ Il dialogo con l’alterità, con la diversità, con la specificità di ogni cultura è la più alta forma di umanità e costituisce la vera e più profonda risorsa del genere umano, tuttavia affinché questo dialogo sia proficuo fra le parti è doveroso che ognuna conosca sé, le proprie radici, la propria storia, tutto quel
vasto e meraviglioso complesso di esperienze e di idee che costituiscono l’originalità e l’unicità. Conoscere sé e la propria storia, la propria specificità consente non solo il confronto con l’altro, ma anche l’accoglienza. L’ignoranza delle proprie radici, della bellezza della nostra civiltà, della ricchezza e varietà della nostra storia, del nostro senso del sacro, così come del nostro pragmatismo, genera paura, odio, risentimento. Si è pensato di proseguire, dopo il successo di Occidente I edizione, il progetto/concept <Occidente2022 – L’uomo e il mare> con eventi-conversazioni culturali, 
– conclude il professor Favaro – che segnano non solo la riflessione su quanto suddetto, ma soprattutto consentano la presa di coscienza di una Nuova Epoca che può iniziare soltanto se siamo consapevoli della nostra civiltà e dei suoi valori, del nostro modo di essere e di agire, e virando il tema sul rapporto uomo-mare/uomo-natura e cultura/storia del mare”.