Nettuno- Al Forte Sangallo dal 4 al 6 dicembre, la mostra fotografica di Vittorio Graziano

La Thonet Delle Eumenidi

Al Forte Sangallo di Nettuno (Roma), 4-16 dicembre 2012

DALL’ANTICA GRECIA AD OGGI: I VALORI FEMMINILI IN MOSTRA,DA UN’IDEA DEL FOTOGRAFO VITTORIO GRAZIANO

Mostra fotografica personale del siciliano Vittorio Graziano organizzata dall’Associazione Occhio dell’Arte, con il patrocinio del Comune di Nettuno.

Musiciste, scrittrici, avvocatesse, studentesse, ballerine, giornaliste, attrici … sono le donne protagoniste della mostra fotografica (con ingresso gratuito) intitolata “La Thonet delleEumenidi”, che si terrà nelle suggestive sale del Forte Sangallo, in via Gramsci, a Nettuno, dal 4 al 16 dicembre 2012.

Terza di una trilogia di tragedie greche di Eschilo, a “Le Eumenidi”, alle tre “furie restauratrici” di diritti materni violati, dei diritti donneschi, del Cosmos soppiantato dal Caos, viene metaforicamente dedicata questa mostra. Un soggetto classico che rimane eterno ma che tuttavia viene attualizzato dalla contemporaneità dei soggetti femminili scelti, secondo l’idea dell’ingegnere fotografo Vittorio Graziano, noto oltre che per i suoi numerosi riconoscimenti fotografici anche per il “Med Photo Fest” di Catania, evento in cui annualmente viene premiato un Maestro della fotografia di rilevanza internazionale.

Il Med Photo Fest ricordiamo tra l’altro che e’ gemellato artisticamente con la manifestazione denominata NettunoPhotoFestival, che nel territorio nettunese ha luogo d’estate, organizzata sempre dall’Occhio dell’Arte sotto l’egida istituzionale e che rappresenta un’occasione di incontro e dibattito di livello nazionale sull’Arte in senso lato, indagando sui differenti linguaggi che si muovono tra Fotografia, Musica ed Ars Poetica ( linguaggi che, per loro natura, tendono a travalicare i confini geografici e culturali).

Il progetto editoriale della Mediterraneum, dall’omonimo titolo, unisce i testi dei docenti Carlo Guerrera, il coordinatore editoriale, Tino Vittorio e Stefania Mazzone. 16 dei 45 scatti in esso contenuti, che sono visibili nell’esposizione del Forte Sangallo fino a domenica 16 dicembre, sono di Vittorio Graziano. Le donne ritratte, tra le quali figurano la stilista Mariella Gennarino, le attrici Francesca Ferro e Annamaria Spina, la scrittrice Mavie Parisi, la violinista Erika Ragazzi, la performer Alessandra Contarino, le cantautrici Sonia Costa e Letizia Contadino, l’attrice e conduttrice Carmen Longo, la giornalista Elena Caruso, sono accomunate fondamentalmente da due aspetti: il primo rappresentato dalla presenza della thonet, la caratteristica sedia del periodo vittoriano vicino alla quale o sulla quale le troviamo rappresentate; il secondo dalla considerazione che tutte mostrano un’espressione che le accomuna: guardano direttamente dentro l’obiettivo della macchina che le sta puntando e rivolgono lo sguardo al fotografo che sta passando in rassegna i volti con piglio affilato.

Graziano fotografa in bianco e nero, com’è d’uso nella più tradizionale iconografia della ritrattistica. Definisce uno sfondo che si presenta come una sorta di box naturale, un quadrato scuro dove si alternano in una scena minimalista, le 45 donne scelte per questo progetto fotografico.

Una scelta di donne comuni, non selezionate secondo particolari caratteristiche: una galleria tutta al femminile di musiciste, scrittrici, attrici, studentesse, danzatrici del ventre e anche fotografe. Tutte mostrano un’espressione che le accomuna:guardano direttamente dentro l’obiettivo della macchina che le sta puntando; rivolgono lo sguardo al fotografo che sta passando in rassegna i volti con piglio affilato. Forse però questi sguardi, chiaramente orientati fuori della scena, sono rivolti all’ipotetico spettatore o spettatrice, di quelle foto. O forse queste donne rispediscono al mittente-fotografo lo sguardo per avere una presunta conferma. Oppure, o anche, si offrono al pubblico che le guarderà, per suscitare un’approvazione o più semplicemente per stimolare un dialogo. Ciò non è datosapere. Vittorio Graziano, le fotografa in bianco e nero, com’è d’uso nella più tradizionale iconografia della ritrattistica. Definisce uno sfondo che si presenta sempre lo stesso: una specie di box naturale, un quadrato scuro (come il formato delle foto e del volume che le contiene), dove si alternano in una scena minimalista, le ragazze e le donne: accanto a una vittoriana sedia Thonet o su essa sedute, con in mano una chitarra, un violino, un libro aperto o una macchina fotografica. La composizione appare serena, consueta e rassicurante. Il fotografo concentra la sua attenzione nella postura del corpo femminile, insistendo soprattutto nell’esposizione delle mani. Le mani sembrano voler rappresentare il nucleo generativo di questo studio sulla persona. Sono mani intrecciate, mani che abbracciano una sedia, mani che riposano sul corpo stesso, mani che reggono un libro o che nascondono parzialmente un volto.

Quelli di Vittorio Graziano sono ritratti che intendono raccontare una quotidianità, ma una quotidianità rituale e organizzata intorno ai vagheggiamenti dei soggetti raffigurati; una normalità che evidenzia un atteggiamento contemplativo, quasi di attesa. Queste figure sembrano illustrare le aspirazioni, i desideri, la vanità femminile e, in taluni casi, si mostrano come una semplice presenza, una testimonianza in uno studio fotografico.

(Carlo Guarrera)

 

La mostra resterà aperta da martedì 4 a domenica 16 dicembre 2012 nei seguenti orari:

da martedì a domenica, ore 9,30-12,30 e ore 15,30-19,00.