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Un Forte pieno di parole, libertà e memoria: Walter Veltroni presenta “Iris, la libertà” al Forte Sangallo

Una serata intensa e partecipata, quella del 30 maggio a Forte Sangallo, in cui la cultura ha saputo riempire ogni spazio con parole potenti e riflessioni profonde. Protagonista dell’evento, la presentazione del libro “Iris, la libertà” di Walter Veltroni, che ha attirato un pubblico numeroso e coinvolto.

A moderare l’incontro Claudia Mancini, che con sensibilità e accurata attenzione ha accompagnato l’autore nel dipanare i temi centrali del libro, con uno sguardo rivolto all’attualità.

In un dialogo appassionato e mai scontato, sono emersi i concetti chiave di democrazia, libertà e gentilezza, che fanno da colonna portante al romanzo e alla visione del mondo che Veltroni ha voluto condividere.

Toccante e intensa la risposta dell’autore alla domanda sull’indifferenza, posta dalla stessa Mancini. Veltroni ha voluto sottolineare con forza come questa parola – apparentemente neutra – sia in realtà tra le più pericolose, perché “è l’indifferenza che ha reso possibili i campi di concentramento” e continua ancora oggi a causare sofferenza, come accade in Palestina e Ucraina.

Un passaggio che ha toccato profondamente il pubblico.

Al termine della presentazione, Veltroni si è intrattenuto con grande disponibilità, firmando copie del libro, scambiando sorrisi, strette di mano e parole con i presenti, in un’atmosfera di condivisione autentica.

Un sentito ringraziamento al Sindaco Nicola Burrini, che ha intrattenuto il pubblico insieme al Presidente del Consiglio Roberto Alicandri e l’assessore alla cultura Roberto Imperato, nell’attesa dell’incontro, ricordando con forza quanto la cultura sia fondamentale per costruire una società civile, consapevole e coesa.

Determinanti anche i contributi artistici: Pablo Ciriaco alla tastiera ha accompagnato la serata con momenti musicali raffinati, mentre Laura Colagiacomo ha dato voce alle pagine del libro con letture sentite ed evocative. Un plauso speciale anche a Beatrice Marcucci, presidentessa dell’associazione Baraonda – Resistenza culturale.

Una serata che ha confermato ancora una volta quanto il pensiero, la parola e la memoria siano strumenti insostituibili per coltivare la libertà.

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