Si aprira’ al pubblico il prossimo 25 giugno l’esposizione collettiva fotografica “Occhi su Nettuno”, curata dall’Associazione Culturale Occhio dell’Arte.
L’inaugurazione ufficiale e’ stata fissata a sabato 29 giugno nel primo pomeriggio per permettere agli Autori in esposizione che provengono da fuori regione di raggiungere la location. Dal Corso di Fotogiornalismo svoltosi a Nettuno (Roma) ad Ottobre 2012 con i Masters internazionali Fabrizio Villa e Roberto Strano , nonche’ con il Patrocinio ed il Contributo del Comune, e ‘ scaturita questa mostra sulla Citta’ attraverso Occhi Altri, che sara’ liberamente visitabile fino al 30 Giugno. Gli Autori prescelti che hanno partecipato a questo corso sono stati: Stefano Grando, Laura Grasso, Chiara Lana, Francesco Oggianu, Serafino Pedi e Samuele Venezia. Gli scatti che si potranno ammirare saranno sia a colori sia in bianco e nero. Questi fotografi hanno usato le tecniche apprese in tre giorni di corso, utilizzato i consigli elargiti dai docenti e visionato la citta’ cercando di documentare e registrare quello che i loro occhi hanno visto. Ne e’ uscita fuori una Nettuno (ovviamente parzialissima, dato il poco tempo per fotografare che hanno avuto i ragazzi, che si sono mossi sempre a piedi ad eccezione del momento in cui qualcuno di loro ha visionato Foglino) che risultera’ probabilmente inedita per gli abitanti, dove i temi dell’Informazione, del Lavoro, della Religiosita’ , della Natura e del Mare sono stati affrontati con occhi atipici, curiosi e, soprattutto, estranei al luogo. Ad eccezione di Laura Grasso, infatti, tutti gli altri provenivano da varie citta’ d’Italia. Ringraziamo per la disponibilita’ concessa la Redazione de “Il Granchio”, l’Istituto Suore Filippini di Nettuno e tutti quei nettunesi con cui i ragazzi del corso si sono imbattuti e che hanno riservato loro gentilezza e cordialita’ nel farsi fotografare. Una esperienza che l’Occhio dell’Arte si augura possa essere annuale, e piano piano coprire piu’ aspetti sociali possibili, piu’ realta’ informative locali: in poche parole, piu’ punti di vista. L’iconografia visiva e concettuale che ne uscirebbe continuerebbe ad essere, ne siamo certi, molto interessante sia dal punto di vista sociologico che strettamente fotografico.