Villa Sarsina e ‘La perfezione del nero’

di Alessia Sciamanna

Che villa Sarsina  fosse una struttura di grande storia e pregio architettonico, era cosa nota; che dopo l’accurato restyling conservativo a cui è stata sottoposta  fosse rinata, pure; che potesse prestarsi magnificamente ad ospitare l’evento clou dell’anno scolastico dell’Istituto Colonna-Gatti è stata invece una piacevole sorpresa.

Una bella sfida in sé che una location istituzionale  per la prima volta potesse ospitare un evento di moda, tanto più  in apertura di una settimana di spettacoli articolata in due eventi dal carattere ben distinto  unendo con un ideale fil-rouge i due comuni di Anzio e Nettuno, che ospitano ciascuno un plesso del’Istituto, da sempre ‘simpaticamente rivali’ come ha ricordato la host della serata e organizzatrice professoressa Maria Di Fronzo. Una sfida nella sfida.

Red carpet d’ordinanza per delimitare la runway essenziale e minimalista, come vogliono le ultime tendenze delle passerelle mondiali. Una semplice cornice quadrata ispirata anche dalle geometrie della villa settecentesca dove non c’era posto per vistosi ancheggiamenti o pose da diva.

Le modelle, tutte allieve dell’Istituto Colonna-Gatti, e talora persino creatrici dell’outfit indossato, del Liceo scientifico Innocenzo XII e del Liceo Chris Cappell College hanno sfilato composte ed altere con il rigore che si addiceva al tema della serata ‘La perfezione del nero’, naturale prosecuzione progettuale del tema ’10 metri di tessuto nero’ lanciato lo scorso anno da Pierpaolo Piccioli, direttore creativo della prestigiosa maison Valentino, che ha collaborato in qualità di esperto esterno con gli allievi dell’Istituto.

Una superba illuminazione ha sottolineato la naturale scenografia costituita dalle splendide scalinate gemelle dell’ingresso principale di Villa Sarsina. Prima una suggestiva passerella delle creazioni settecentesche minuziosamente riprodotte dagli allievi nel corso degli anni e conservate nell’archivio storico dell’Istituto, con damaschi e broccati in toni pastello: azzurro cielo, avorio, albicocca. Poi la regalità dell’abito da viaggio del papa Innocenzo XII, indossato dal professore Dario Caratelli, altro volto storico dell’Istituto, in omaggio e continuità anche col ‘Progetto 700’ del Comune di Anzio testimoniato dalla presenza dell’assessore alla cultura e all’istruzione del Comune di Anzio Laura Nolfi.

 Sui versi di una poesia di Ungaretti, ecco sfilare tutte le creazioni tassativamente nere, sia dello scorso anno che quelle in concorso quest’anno davanti alla giuria di esperti, tra cui figura anche Debora Bernardi, ex alunna della scuola ora imprenditrice di successo nelle confezioni da sposa, a sottolineare che la scuola offre possibilità concrete per lavorare nel mondo della moda. Molto bella anche la selezione musicale, con sofisticate atmosfere da lounge bar grazie ai brani principalmente del progetto Shiller, del compositore di musica elettronica  tedesco Cristopher von Deylen.

Abiti con scollature profonde come il nero dei tessuti di cui sono fatti, lunghezze estreme, micro o macro, tute skinny in pizzo con microshorts e microgilet o in ecopelle con tagli strategici sull’esterno delle gambe a disegnare una griglia geometrica, colletti come collier, strings multiple sulle spalle, sperimentazione di forme e tagli che creano geometrie nuove grazie anche all’impiego di materiali self standing come lo shantung;  volumi  talora estremi ma senz’altro interessanti che spingono gli allievi ad andare oltre i propri limiti. Cinture origami  e grandi tasche e soffietti disseminati ovunque. Queste le cifre stilistiche delle prime uscite.

E ancora struttura a gabbia da sottogonna settecentesca con grandi rosoni di tessuto avvolti, abiti sirena da notte degli Oscar con grande fiocco sul derriere, tute cortissime di design con tagli profondi sui fianchi e la sorpresa della pelle a vista, abiti a sacchetto in ecopelle e acetato, scolli asimmetrici come le code di alcuni abiti, accenni di classico bicolor in nero e color nude con la sorpresa di volumi o tessuti a contrasto o linee provocatoriamente circoscritte sui seni nel più classico abitino Audrey style, zip come segno grafico futurista e clutch con impugnatura strutturata sul retro. Ma anche una tuta palazzo con pieghe sciolte e corsetto futuristico da novella dea greca.

Zeppe scultura e grandi chignon a ciambella in perfetto stile ladylike completavano lo styling dei singoli outfit, incoraggiati dalla clack degli alunni che facevano da ali alla passerella, spesso coautori di molte delle creazioni presentate. E per concludere un incredibile creazione in perfetto stile Carmen Miranda, con turbante minimalista e piccolo giacchino chanel svasato su un pantalone ondeggiante al passo che era un tripudio di balze confezionate a regola d’arte.

Un bellissimo microabito con mantellina incorporata e piccola coda entrambi in pizzo dal sapore vagamente sicily alla D&G il vincitore. E poi la sposa ciascuna con il nome del leit motiv dell’abito indossato a concludere lo show a partire,  sulle note della musica barocca ‘Vale Diva, vale in pace’, dall’abito porpora delle terze nozze di Lucrezia Borgia.

Poi ‘La vie en rose’  e sfilano abiti con coralli ricamati e copricapi come reti di pescatori, abiti scultura come calle capovolte e molto altro ancora. Durante la premiazione la professoressa Di Fronzo sottolinea con forza che alla serata sono presenti ‘ieri, oggi e domani’ della moda e non solo. Ex alunni, alunni di oggi e professionisti di domani. In uno spettacolo che non ha deluso le aspettative e anzi ci lascia già pregustare lo spettacolo di stasera.  Perché la nostra bella Italia è la patria della moda nel mondo ed Anzio e Nettuno sono una fucina di giovani talenti che speriamo faranno molto parlare di sé.

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