Generation Z: i giovani e i rischi del web. Convegno a Roma il 16 aprile

Un evento unico volto ad individuare preventivamente i rischi e regolare l’uso dell’esposizione ad internet. Interverrà, tra gli altri, CAMILLA FILIPPI

Studenti-al-computerE’ definita Generation Z o anche IGen o Post Millennials, la generazione dei nati tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio del 2000 nati assieme al web, e a loro è dedicato un incontro formativo – informativo gratuito che si terrà sabato 16 aprile a Roma dalle ore 15,00 alle ore 19,00 presso il Palazzo di Santa Chiara, in Piazza di Santa Chiara, 14, volto all’individuazione, alla prevenzione e alla cura dei rischi dell’uso e dell’iper esposizione al web (internet, whatsapp, social) di adolescenti e giovani. E’ giunto il momento di munirsi di una rete di sicurezza per l’uso del Web e il workshop, condotto dalla dott.ssa Anna Rita Verardo, responsabile del Centro Clinico Feel Safe e da esperti psicologi e psicoterapeuti, è rivolto a genitori, insegnanti, educatori e, più in generale, adulti che si relazionano con pre adolescenti e adolescenti. Interverrà anche l’attrice e artista Camilla Filippi sia come madre e come conoscitrice del social network.

Questi i temi trattati:

–  come individuare l’abuso e regolare l’uso del web (quanto, cosa, come e perché e come   spiegarlo a “loro”)

– come funziona il cervello dei bambini e degli adolescenti

– cosa fare e come fare per proteggerli e per proteggerti (azioni efficaci e istruzioni per l’uso)

Obiettivo del seminario è diffondere informazioni su azioni mirate, attraverso le competenze degli esperti che interverranno.

Alcuni dati: oggi l’età media di avvicinamento alla scoperta della sessualità si è notevolmente abbassata e già a 9 anni i ragazzini cominciano ad avere la curiosità di “digitare sex” sul web; ciò che trovano può essere traumatico poiché il cervello di un bambino non è pronto a discriminare ed elaborare tutte le finestre che si aprono su un mondo che della vera sessualità ha ben poco. Sexting, adescamento on line, e pornografia sono gli incontri che i giovanissimi rischiano se la loro Rete non ha rete, se non hanno adulti “skillati” che li accompagnano nel mondo virtuale,  tracciando un ponte solido tra le due sponde. Competenza relazionale, contatto sicuro, accoglienza emotiva, regolazione emozionale ,  presenza, questi sono gli  “ingredienti ” che gli  adulti dovrebbero poter mettere a disposizione dei giovani.

Solo il 7% dei minori adescati online denuncia il fatto ai genitori, è un dato spaventoso, se guardiamo  alla relazione di fiducia, alla “base sicura” che , evidentemente manca o vacilla. Quello che manca tra adulti e ragazzi è comunicare su tutto questo. E quando succede si è già ai “segnali preoccupanti”. Spesso i genitori si preoccupano quando cominciano a vedere risultati insoddisfacenti a scuola, allora il tablet e le ore di permanenza su whatsapp o YouTube diventano “colpevoli”, ma ancora come perdita di tempo e non come fonte di possibili contenuti dannosi, come alternativa al contatto reale, alla realtà stessa.

Se da una parte i giovani cercano sul web tutto ciò che prima andava chiesto agli adulti: parole, informazioni, immagini, stimoli adesso hanno accesso da uno screen (smartphone, tablet, tv o pc ) sul quale informarsi anche sulle domande più intime, che hanno bisogno di risposte delicate e un click non basta. In effetti questo panorama di radicale cambiamento “tecno- generazionale” può disorientare gli adulti che, alla voce “pericolo”, associano altre fonti e considerano “al sicuro” un figlio che sta in casa. Se ha un accesso al web non è in casa, è ovunque, nello spazio e nel tempo. On line accade molto di più di ciò che si pensi. È un mondo parallelo dove le età si possono azzerare, l’aspetto può essere modificato, il carattere deciso a tavolino, dove il successo dipende dal numero di apprezzamenti ( like, followers o contatti). Un universo dove al contatto si sostituisce l’on/off line, ai sentimenti le emoticons e al conflitto il “delete”.