Si è chiusa con una settimana d’anticipo la rassegna teatrale del Centro Ecumenico a causa dell’impossibilità di alcuni attori della Compagnia ‘Stabile di Allumiere’ di presenziare alla serata del 13 agosto, ‘Le pillole di Ercole’. Un vero peccato visto il successo che la manifestazione stava riscuotendo, con la partecipazione sempre più massiccia di spettatori: secondo le stime degli organizzatori, si sarebbero superate le 750 presenze.
A concludere i ‘giochi’ è stata la compagnia di casa, ‘In cielo… e in terra’ che ha portato in scena ‘L’albero di Natale’ dell’autore teatrale di Anzio, Maurizio D’Eramo, che ne ha curato anche la regia.
Ci si attendeva un tutto esaurito, visto la presenza di tanti anziati nel cast, ma il riscontro è stato superiore a tutte le più rosee aspettative, tanto che molte persone hanno dovute assistere allo spettacolo in piedi, risultando occupate tutte le poltroncine a disposizione in platea.
Sotto un cielo plumbeo, che ha dispensato anche una piccola pioggerella nel secondo atto, e che ha reso ancora più veritiero il periodo stagionale della storia, si sono svolte le vicende della commedia ambientata nei giorni d’oggi, in una casa romana, nel periodo natalizio che va dal 26 al 30 dicembre.
Nell’abitazione della signora Carmela (Angela Aveta), gli inviati al pranzo del 26 dicembre e i vari ospiti che si avvicendano in visite di cortesia, si trovano tutti davanti all’inquietante presenza dell’albero di Natale, protagonista di tutta una serie di incidenti che coinvolgeranno tutti i presenti.
Protagonisti assoluti della piecé sono i due amici di vecchia data, Spartaco e Nando (Mario Di Rella e Fabio Sciascia), che se la vedranno con i vari ospiti frequentatori della casa, dal finto guru indiano (Catello Botta), alla coppia dei signori Catello (Marco Di Benedetto e Anna Carusone), alle due sorelle Montini (Rosa Piccirillo e Cristina Treglia), passando per le figlie della padrona di casa, una moglie di Spartaco (Stefania Di Benedetto) e l’altra futura innamorata dell’amico Nando (Monica Leoni).
Nonostante la presenza di tanti esordienti (4 alla prima esperienza in assoluto e 4 alla seconda), gli attori sono sembrati dei veterani di lungo corso, riuscendo a divertire con le esilaranti gags della storia, il pubblico che le ha seguite attentamente anche durante i due-tre minuti di pioggia, senza alzarsi o lasciare la platea, dispensato applausi e risate.
“La rassegna” –per dirla con le parole del suo organizzatore Michelangelo Pastore, presidente dell’Associazione Leonardo’- “non poteva concludersi in modo migliore”. Un tutto esaurito che non può essere che d’auspicio per il futuro, sperando che questa rassegna sia solo la prima di una lunga serie, perché come si è visto dalle presenze, Anzio ha bisogno di questo genere di manifestazioni.
La gente ha voglia di divertirsi, e non c’è bisogno di nomi altisonanti e di strutture teatrali da mille e una notte, bastano solo la voglia di recitare di qualche compagnia che ama portare il teatro, il vero Teatro con la ‘T’ maiuscola tra la gente ed un piccolo palco di ‘periferia’.