Assurdo! Al Nettuno mancano i giocatori….non si gioca a baseball!

Chi l’avrebbe mai detto. Potrebbe essere il classico “colmo dei colmi”. Il Nettuno che non riesce a mettere in campo una squadra di baseball! Raccontarlo, al primo che passa, non ci crederebbe mai. Anzi, ci darebbe  dei  pazzi! Non ci credeva neanche la Fortitudo Castenaso, prima di scendere in campo domenica scorsa a Nettuno, per la seconda partita di IBL2 proprio contro la Danesi. Invece è successo veramente ed è una vergogna! Proprio su queste nostre pagine abbiamo nei giorni scorsi inneggiato al significato di quel refrain “Nettuno, città del baseball”, oggi ci troviamo a raccontare invece una pagina brutta ed assurda. L’accaduto non è un fatto avvenuto all’improvviso. C’erano già state difficoltà nelle settimane precedenti, con l’Under21 del Nettuno costretta a rinunciare alle partite del suo campionato per mancanza di giocatori. Ora con la concomitanza delle convocazioni della nazionale Juniores, il gruppo di Guglielmo Trinci si è trovato senza il numero di giocatori per poter scendere in campo. Alle assenze per gli impegni azzurri di Grimaudo, Mercuri, Trinci ed Andreozzi, si sono aggiunti: l’infortunio di Sellaroli, le non perfette condizioni di Matteo Pizziconi e l’indisponibilità per motivi di lavoro di Modica. A questo punto per il manager Guglielmo Trinci era veramente impossibile mettere in campo nove giocatori.  Un fatto come questo deve far riflettere, e va analizzato il perché possa essere successo proprio a Nettuno dove di giocatori non ne sono mai mancati, in passato, e non ne mancano adesso. Allora iniziamo con il constatare come per tutto il resto della IBL il sistema a franchigia funziona in un certo modo mentre a Nettuno, a nostro giudizio non funziona proprio. Iniziamo con il dire che tutte le altre formazioni di IBL1 danno sistematicamente i loro giocatori alle formazioni di IBL2. Bologna lascia al Castenaso giocatori come Castellitto, Malengo, Fornasari, Sabbatani, Barbaresi e Morreale.  Il caso Castellitto è emblematico di come si lavora in franchigia. Acquistato per far parte in pianta stabile in IBL2, è diventato un titolare fisso nel nove di manager Nanni, tanto da conquistare la chiamata in maglia azzurra. La cosa non ha minimamente cambiato i modi di lavorare all’interno della franchigia bolognese ed il giovane italo-americano continua il suo “su e giù” tra IBL1 ed IBL2. Grosseto utilizza nello stesso modo Leonardo De Donno, David Sonnacchi, Biscontri e Yuri Morellini. Il Rimini fa la stessa cosa con Mattia Campanini, Babini, Cit, Cherubini e Quattrini. Parma utilizza con il “su e giù” Ugolotti, Giovannelli, Corsaro, Giannetti, Cozzolino e Rivera. Il Godo scambia con il Verona i vari Zambellan, Arismendi, Marinez e Schwartz. Il San Marino lo fa di meno ma utilizza due lanciatori importanti del suo bullpen, come Gregory Palanzo e Staheley anche sul monte di lancio del Macerata in IBL2. Ed il Nettuno? Fino ad oggi solo Matteo Pizziconi, Alessandro Grimaudo e Mattia Mercuri hanno con regolarità giocato sia in IBL1 che in IBL2, poche le apparizioni per Giuseppe Sellaroli. Dunque nessuno del roster di IBL1 è sceso a dare una mano in IBL2 come accade per Castellitto, Malengo, De Donno, Arismendi, Palanzo e via dicendo. Questo ha costretto Guglielmo Trinci a fare autentici miracoli per mandare in campo una squadra che sia affiatata e che lavori durante la settimana in gruppo. Cosa che praticamente non accade mai. Così hanno trovato spazio nella IBL2 i vari D’Angelo, Rodo, Colagrossi,  e Camusi, tutti giovanissimi appartenenti alla categoria cadetti. Nella difficoltà di lavorare in queste condizioni hanno ancora più valore e rilevanza i risultati ottenuti da Trinci, perché è chiaro che se due prospetti come Grimaudo e Mercuri, si sono fatti trovare pronti per giocare in IBL1 alla loro giovanissima età, il merito è proprio di Guglielmo Trinci che questi ragazzi li ha visti crescere e li ha portati ad essere tra i migliori giocatori della IBL2 e punti fermi della nazionale italiana Juniores.  Proprio per il giusto rispetto che merita il lavoro di Trinci, quello che è accaduto domenica scorsa non doveva accadere e l’impressione che si ha della vicenda è che il manager della squadra di IBL2 è praticamente abbandonato al suo lavoro. Quale altra squadra di IBL avrebbe permesso che la sua franchigia non potesse scendere in campo? Nessuna. Lo dimostra il fatto che nel resto d’Italia non hanno la quantità di giocatori che c’è a Nettuno, ma non è mai successa una cosa del genere. Il perché è semplice da trovare. Perché si lavora con criterio, perché ci sono dirigenti che evidentemente danno un supporto adeguato ai loro manager. Ci chiediamo quindi chi doveva trovare la soluzione ad un problema come quello di domenica scorsa? Chi doveva prendere la decisione di far “scendere” qualcuno per completare il roster a disposizione di Trinci? Perché nessuno si è preoccupato di quello che stava accadendo? Per questo diciamo che Trinci ci sembra un manager “solo” che porta avanti il suo ottimo lavoro senza che vi sia una organizzazione capace di sfruttarlo a dovere quel suo lavoro. Una organizzazione che lascia che si facciano figuracce del genere. La cosa triste da pensare è che situazioni così toccano anche gli stati d’animo e sensibilità di giovani ragazzi che spendono tempo e denaro per coltivare la loro passione per il baseball, e poi? Poi al momento della partita non possono scendere in campo. Una cosa ci viene in mente e ci fa riflettere. L’anno scorso dopo l’ennesimo fallimento della squadra di IBL1, ci fu chi salì sul carro dei vincitori quando Guglielmo Trinci vinse il campionato di IBL2, dove stavano domenica scorsa gli stessi personaggi quando Trinci non aveva nove uomini da mandare in campo?