Da i “Racconti di Porto d’Anzio”: Il Padre-Presidente Leone Turco
Su esplicita richiesta del Cardinale Antonio Agliardi, il 15 ottobre del 1901 la parrocchia di Anzio fu affidata a padre Leone Turco, che ne rimase in carica fino al 1953. Il prelato fu amorevolmente chiamato dai portodanzesi ‘Padre Presidente’, in omaggio al suo ruolo di Presidente del Porto, nomina papale che per tradizione era affidata ai parroci della chiesa dei Santi Pio e Antonio.
Padre Presidente era un grande oratore e un uomo energico, sempre pronto ad aiutare la popolazione. A lui si deve la costruzione del pulpito, ora non più esistente, al lato dell’altare, da cui era solito predicare e coinvolgere con i suoi sermoni i tanti fedeli che assistevano alle funzioni.
Durante la tragedia della prima guerra mondiale, padre Leone Turco si distinse in un’infinità di opere sociali e caritatevoli, come l’organizzazione di un orfanotrofio presso l’asilo San Giuseppe e la creazione di un efficiente comitato civico di assistenza, capace di distribuire ben mille e settecento pasti al giorno presso i locali della parrocchia. Grazie sempre al suo intervento, davanti all’ambulatorio Confalonieri in via Aldobrandini, fu aperta ad Anzio una scuola nautica, intitolata a Vittorio Emanuele III, per ospitare gli orfani dei marinai.
La scuola ebbe in concessione un arenile sul litorale, nei pressi dello stabilimento Tirrena, in cui gli orfanelli si recavano indossando tutti la divisa alla marinara. Ben presto questi piccoli marinai furono soprannominati dalla gente del posto ‘marinaretti’ e allo stesso modo venne chiamata la spiaggia a loro concessa. Ancora oggi, anche se la scuola non c’è più, quella parte del lido tra Anzio e Nettuno è comunemente indicata come spiaggia dei Marinaretti.
Nel periodo della seconda guerra mondiale, quando i portodanzesi sfollarono in Calabria, padre Leone Turco decise di unirsi a loro come guida spirituale. Tornato ad Anzio dopo la liberazione, trovò una città quasi del tutto in macerie e parte della chiesa danneggiata. Con l’aiuto di fedeli facoltosi, s’impegnò fortemente per ricostruire l’edificio religioso, ripristinando la sacrestia, i locali dove soggiornavano i sacerdoti e la sala Fides[1], che negli anni del dopoguerra fu usata come cinema e per l’organizzazione di convegni e seminari.
Padre Presidente fu nominato ‘Cavaliere della Corona d’Italia’ da Sua Maestà Vittorio Emanuele III e morì all’età di settantanove anni, il 7 agosto 1953.
[1] Sala parrocchiale facente parte della chiesa dei Santi Pio e Antonio in piazza Pia ad Anzio.
Questo racconto, pubblicato con l’autorizzazione dell’autore, è tratto dal libro “RACCONTI DI PORTODANZIO ” di Ciro Spina, edito dall’Associazione Culturale 00042.