Uno dopo l’altro vengono al pettine i nodi dell’allegra gestione del patrimonio del comune di Anzio.Prima la vicenda de “ElDeportivo”, l’associazione che per anni ha occupato un’ampia parte della piscina comunale trasformata di fatto in una discoteca a pagamento, con relativa indagine condotta dalla Guardia di Finanza e che vedrà il prossimo 16 gennaio l’udienza in Tribunale. Giorno in cui il Giudice dovrà esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio per tre funzionari del comune di Anzio, il vicepresidente dell’associazione “ElDeportivo” e il presidente dell’Anzio Nuoto e Pallanuoto. Quantificato un danno erariale di circa 175.000 euro.
Questa situazione che ora sarà chiarita dall’autorità giudiziaria, nella quale riponiamo fiducia, ci impone una riflessione più ampia che riguarda la gestione del patrimonio comunale. Crediamo siano doverose, alla luce della richiesta di rinvio a giudizio con accusa di abuso di ufficio in concorso, le dimissioni o sospensione dall’incarico dei soggetti interessati. Restiamo garantisti ma riteniamo che l’interesse pubblico debba essere messo al primo posto e l’assoluta mancanza di ombre nella gestione della cosa pubblica debba essere priorità assoluta in una città che fin troppo spesso è stata attraversata da indagini, processi e scandali.
Oggi invece, arrivano notizie dall’accesso agli atti del M5S riguardante il parcheggio di piazzale Marinai d’Italia. Ebbene, veniamo a sapere che le aree adibite a parcheggio sono state concesse alle cooperative che le gestiscono a titolo gratuito per il 2017 ed oneroso per il 2018, senza però regolare gara d’appalto. Ricordiamo che le aree in questione furono consegnate dal comune alla Capo d’Anzio nel 2015 e che la Capo d’Anzio è società partecipata dal comune per il 61%.
Ora ci si chiede come mai un comune che lamenta un importante mancato incasso della Tari e che fatica a stare dietro alla gestione ordinaria- emblematica la situazione di strade, scuole e rifiuti- possa con tanta leggerezza rinunciare ai profitti che potrebbero derivare dal proprio patrimonio.
E mentre i cittadini pagano tutti i servizi c’è chi fa uso privato del bene pubblico. Cooperative di parcheggiatori, gestori di locali a bordo piscina, società sportive indebitate con il comune, partiti politici che usufruiscono di sedi comunali non si sa bene a che titolo. Da un’amministrazione responsabile ci si aspetterebbe una seria ricognizione del patrimonio comunale, un regolamento per la sua gestione, criteri chiari di assegnazione, gare d’appalto per l’affidamento di eventuali servizi e soprattutto un’attività costante di monitoraggio atta ad evitare violazioni degli accordi di convenzione.
Alternativa per Anzio