“Tutto ha inizio da una lettera del responsabile del settore tributi. E’ il 30 agosto dello scorso anno, i reisidui attivi ovvero i fondi che il Comune ha iscritto in bilancio ma materialmente non ha ancora riscosso, ammontano a…”
Potremmo scriverlo oggi e non sarebbe cambiato nulla, anzi no: è cambiato, perché dai 7 milioni 150.650,99 euro di residui dell’epoca siamo arrivati a oltre 30 solo per i rifiuti, circa 50 in totale. Sapete a quando risale questa storia? Marzo-aprile 2007, oltre 11 anni fa e il sindaco era Candido De Angelis. Era appena “scoppiato” lo scandalo Cse, la società alla quale il Comune si era affidato per recuperare, appunto, i soldi di chi non pagava e l’allora Gerit non andava a cercare. Una storia che torna di attualità dopo il pagamento – tra i debiti fuori bilancio – della parcella al legale che curò la causa dopo la rescissione del contratto con la Cse. La società non solo usava metodi vessatori, ma non aveva prodotto la fidejussione dovuta e De Angelis la cacciò.
Potremmo scriverlo oggi – e siamo qui a scriverlo – perché all’epoca si affermava già che la storia Cse consentiva “la scoperta, in un bilancio che ci è sempre stato indicato come florido, sano, da imitare, di un residuo così ampio e così datato nel tempo. Delle due una: o il Comune non se ne è accorto o si è fidato troppo di chi doveva riscuotere e non l’ha fatto”. Non ci dicono ancora che il bilancio è a posto?
Sostenevamo, sempre nel 2007 – sono molti a parlare per stereotipi e ad avere la memoria corta – che “il Comune non ha la situazione sotto controllo. Quanti sono i contribuenti? Quali sono i morosi? Esiste un archivio degno di tale nota? Vogliamo prendere atto che in questo settore il Comune ha quantomeno un po’ di confusione? Continuano ad arrivare, sono in queste spedizioni, richieste di denaro ai morti. C’è chi ha pagato e non è stato “scaricato”. un Comune efficiente ha, deve avere, la situazione sotto controllo. Invece arriva la Tia e le fatture vengono mandate anche a morti, trasferiti, per case vendute e via discorrendo perché l’anagrafe non “parla” con i tributi. Arrivano i crediti inesigibili e senza “scremarli”, incrociarli con qualche dato che pure ci sarà in ufficio, si girano a una società che indistintamente riceverà 12 euro a pratica. Si fosse investito realmente in questo settore oggi avremmo non solo la “card” attraverso la quale conoscere la propria posizione, pagare Ici, Tia, mense e trasporti scolastici, loculi cimiteriali e quant’altro ma il Comune saprebbe realmente qual è la situazione”.
Aprile 2007, appunto. Sindaco Candido De Angelis, assessore alle finanze Patrizio Placidi (poi passato all’ambiente, prima delle vicissitudini giudiziarie, fervido sostenitore di Massimo Marigliani – oggi capogruppo di Forza Italia – alle ultime amministrative), presidente della commissione Eugenio Ruggiero (oggi assessore), capogruppo di Forza Italia Luciano Bruschini che un anno dopo – circa – avrebbe preso il posto di De Angelis alla guida della città con lo slogan “continuiamo insieme”, direttore generale Giorgio Zucchini (assessore alle finanze dopo Placidi, candidato a sostegno di De Angelis alle ultime amministrative).
Quei residui hanno superato i 30 milioni. Dalla lettera del responsabile dei tributi del 30 agosto 2006 a oggi, cosa è stato fatto in questo periodo è evidentemente niente. I cittadini devono pagare, è ovvio, ma qui è passato il messaggio che tanto poi si vedrà… I protagonisti, come vediamo, sono sempre quelli: con l’aggravante che non avendo “investito” in questo settore e anzi avendolo sostanzialmente abbandonato, hanno ridotto il Comune sul lastrico.
fonte: https://giovannidelgiaccio.com