Dopo il Blitz della finanza, bufera politica su Pomezia

I finanzieri del comando provinciale di Roma hanno eseguito, su ordine della Procura della Repubblica di Velletri, 22 perquisizioni domiciliari nei confronti di numerosi soggetti, coinvolti, a vario titolo, nella lottizzazione abusiva di una porzione del comune di Pomezia. Il sodalizio, scoperto dalle Fiamme Gialle della compagnia di Pomezia, avrebbe mirato a realizzare, su di un’area di circa quattro ettari, a Santa Procula di Pomezia e soggetta a vincolo paesaggistico e archeologico, opere di urbanizzazione, funzionali e propedeutiche alla realizzazione di edifici per civili abitazioni. Al momento, risultano indagate dalla Procura della Repubblica di Velletri, per abuso di ufficio e lottizzazione abusiva, diciotto persone, tra cui due pubblici funzionari, due ex consiglieri comunali e un assessore in carica nel comune pometino.

Le indagini, avviate dal Sostituto Procuratore Giuseppe Travaglini, sono partite a seguito di una denuncia presentata da un cittadino. Oltre al dirigente dell’area urbanistica del Comune, tra gli indagati risulta esserci l’attuale Assessore all’Ambiente del Comune di Pomezia Pietro Toce, che ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito alla sua posizione: “Premesso che quanto addebitatemi non ha nulla a che vedere con la mia carica di Assessore, preciso che ho acquistato parte della società a responsabilità limitata oggetto di indagine il 17/12/2010, quando la convenzione sui terreni edificabili nella zona di Santa Procula era stata già adottata in Consiglio comunale, conformemente al piano regolatore del 1974. La relativa convenzione stipulata con atto notarile e tutta la documentazione da me visionata dimostra l’assoluta legittimità della lottizzazione in oggetto. Inoltre, le concessioni per le opere di urbanizzazione (strade, fogne,illuminazione stradale, luce, gas, telefono), peraltro cedute al Comune di Pomezia, sono state rilasciate sulla base della suddetta convenzione. Ci tengo a sottolineare inoltre che il parere favorevole del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Sovrintendenza per i Beni Archeologici del Lazio,oggetto della contestazione, è stato acquisito in data 27/03/2012, prot. MBAC-SBA-LAZ n. 3941 Class. 34.19.07/88.25. Confidando che quanto prima si arrivi a far luce sulla vicenda esprimo la massima fiducia sia nell’attività inquirente che nell’attività operante”.

Sulla vicenda interviene anche Sinistra ecologia Libertà regionale: “L’operazione della Guardia di Finanza che ha portato alla luce un sodalizio che avrebbe mirato a realizzare un intero quartiere abusivo su di un’area di circa quattro ettari soggetta a vincoli paesaggistici e archeologici, a Santa Procula di Pomezia e soggetta a vincolo paesaggistico conferma l’esistenza sul litorale laziale di un forte vincolo tra costruttori senza scrupoli e pezzi delle amministrazioni locali”. Affermano Guglielmo Abbondati e Claudio Pelagallo, rispettivamente Coordinatore regionale di Sel e responsabile per la legalità e litorale di Sel. “Il coinvolgimento nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Velletri, di due pubblici funzionari, due ex consiglieri comunali e un assessore in carica nel comune di Pomezia – continuano Abbondati e Pelagallo – segnano in modo evidente il connubio tra cattiva politica e interessi delle lobby affaristiche che stanno devastando un territorio già gravemente compromesso dal gigantesco fenomeno dell’abusivismo edilizio”. “Da questo punto di vista appare ancora più preoccupante – Abbondati e Pelagallo – la proposta di legge avanzata dalla giunta regionale del Lazio che intende subdelegare ai Comuni le funzioni amministrative in materia di paesaggio, affidando a questi il rilascio dei nullaosta paesaggistici anche degli interventi previsti dal Piano Casa. Un ulteriore svuotamento dei poteri di vigilanza e repressione in materia di abusivismo in mano alla Regione Lazio”. “Nel sostenere l’azione di Magistratura e forze dell’ordine – concludono Abbondati e Pelagallo – ribadiamo che è compito della politica assumere la questione della legalità come valore fondante dell’azione di governo e programmazione del territorio”.