Il patron della Rida ambiente si chiede con quale procedure il Comune di Aprilia ha affidato il trattamento della frazione organica dei rifiuti.[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]
“Quanto costa la gestione della frazione organica ad Aprilia?” Questa è la domanda che si pone l’amministratore dell’impianto di Trattamento Biologico/Meccanico di via Valcamonica Fabio Altissimi, della Rida Ambiente. “Sul sito della Progetto Ambiente possiamo trovare i risultati della loro gestione nel primo quadrimestre – dice Altissimi – la raccolta differenziata starebbe a 6.075 tonnellate, ovvero il 68,16% del totale raccolto, anche se di dati non sembrano molto precisi ma fidiamoci di quello che scrive l’azienda. La frazione organica inciderebbe quindi per oltre il 56% della raccolta differenziata con 3443 tonnellate che mediamente hanno un costo di smaltimento tra gli 80 e i 100 euro a tonnellata. Ne deriva che nel primo quadrimestre il trattamento è costato a spanne da un minimo di 275 ad un massimo di 344mila euro (decina di migliaia di euro in più o meno) e quindi, costerà da un minimo di 825 ad un massimo che va oltre il milione di euro per un anno di servizio. E a chi vanno questi soldi? La domanda è lecita perché il 14 dicembre dello scorso anno veniva chiuso l’impianto Acea (ex Kyklos) di Aprilia dai carabinieri del Nipaf per via dei miasmi. E in forze di quella criticità la ‘Progetto Ambiente’ ha emesso una determinazione (n.46-2018) nella quale si affidava la gestione dei rifiuti provenienti dal ‘Porta a Porta’ (codice Cer 200108 e 200201) alla Self Garden di Aprilia ‘per garantire la continuità del servizio’ attraverso una procedura di affidamento diretto, senza previa pubblicazione di gara d’appalto (come pur previsto dall’articolo 63 del codice degli appalti). Il prezzo unitario per tonnellata di questo affidamento, comunque, non è descritto nella determina come pure non si legge nulla in merito alle tempistiche ma si legge quanto viene previsto per il costo. Alla Self Garden vengono assegnate opere per 360.000 euro con un colpo solo. Sarà stata fatta una ricerca di mercato? Saranno stati contattati gli altri operatori del territorio per confrontare i prezzi? Non lo sappiamo, nella determina non c’è scritto. Del resto, non comunichiamo questi dati per interesse personale, poiché la Rida Ambiente, a seguito di una diffida della Regione Lazio, è stata estromessa da questa attività per cui non avremmo potuto eventualmente aderire alle offerte. Ma qui viene la stranezza che vogliamo segnalare: perché la Rida Ambiente ha proposto appello al Consiglio di Stato avverso la decisione del Tar che aveva confermato il provvedimento regionale di sospensione dalla lavorazione di questa tipologia di rifiuti, perché siamo certi di non aver violato nessuna norma ambientale. Il Comune di Aprilia, parte soltanto formale del giudizio che nulla c’entra nella vicenda sostanziale (anche perché prima della diffida regionale si avvaleva anch’esso dei nostri impianti) si è costituito per resistere al suddetto appello, mettendo in conto alle casse del Comune (con determinazione n.1464/2018) quasi 12mila euro. Ora, nell’interesse dei cittadini, le limitate risorse comunali forse potrebbero essere destinate a miglior causa, piuttosto che a partecipare in giudizi in cui Aprilia c’entra relativamente poco o nulla, e il Sindaco farebbe bene a porsi piuttosto queste domande: chi sta gestendo il trattamento dei rifiuti organici nella sua città, da quanto tempo e soprattutto, quanto costa questo servizio alle tasche dei cittadini che dice di voler amministrare degnamente?”