Raggi: “Crediamo in Atac e diamo lavoro anche a indotto”. Referendum Atac, si allarga il fronte del ‘no’ alla privatizzazione
“Due grandi aziende italiane in difficoltà salvate in un colpo solo: oggi Industria Italiana Autobus, l’impresa vincitrice della gara Consip, ha ottenuto la fideiussione per avviare la produzione di nuovi autobus per la nostra città. Mezzi chiesti da quest’amministrazione e che a partire dal prossimo anno vedrete circolare per le strade di Roma”. Così la sindaca di Roma Virginia Raggi su Fb. “Questo vuol dire che oltre ad Atac un’altra impresa italiana, che versava in gravi difficoltà economiche, continuerà a dare stipendi ai propri dipendenti e ad avere la liquidità necessaria per nuovi investimenti. Credere nel progetto di Atac significa dare lavoro alle imprese che ruotano attorno a questa grande azienda, supportare e sostenere intere famiglie, dare impulso a nuovi posti di lavoro, nel solo interesse dei cittadini. Una battaglia che portiamo avanti giorno per giorno”, conclude.
Referendum Atac, si allarga il fronte del ‘no’: “Il privato non è sinonimo di eccellenza”
Si allarga il fronte del ‘No’ al referendum consultivo promosso dai Radicali (che sono per il si) per la messa a gara del servizio di trasporto pubblico della città attualmente nelle mani di Atac. A meno di un mese dalla consultazione, che si terrà il prossimo 11 novembre, il variegato quadro di quanti preferiscono non affidare il servizio pubblico al mercato, che ha iniziato a comporsi nell’aprile scorso con la nascita dei primi comitati (‘Mejo de no’ e Atac bene comune), si è aggiunto di nuovi pezzi. L’annuncio della campagna per il ‘No’ di Cgil, Cisl e Uil di Roma e del Lazio. Il nome del comitato sarà: “Trasporto pubblico”. Per i tre sindacati, dietro al quesito sulla messa a gara del trasporto pubblico si nasconde l’intento “neanche troppo celato, di trasferire le attività di Atac ai privati” ma l’equazione tra “privato ed efficienza” rappresenta per i sindacati “una tesi sbagliata” perché “negli ultimi decenni si sono susseguite diverse privatizzazioni e/o esternalizzazioni dei servizi pubblici locali” che “non hanno prodotto effettivi miglioramenti”. “Il nostro indirizzo è quello di votare ‘no’ perché l’esperienza maturata sia a livello cittadino sia europeo” spiega Daniele Fuligni, segretario regionale Filt Cgil. “A Roma sono sotto gli occhi di tutti le inefficienze di Roma Tpl, la società privata che detiene il 20 per cento del servizio. Oltre al disagio dei lavoratori per ritardi nei pagamenti anche il servizio insufficienze offerto alla cittadinanza sulla quale, inoltre, sono stati caricati costi di contenziosi come il ‘lodo Roma tpl’ appunto”. In Europa, invece “c’è l’esempio di Londra che ha già sperimentato in negativo la privatizzazione con una diminuzione degli standard di sicurezza e con un aumento dei costi per i cittadini.