Chiare e forti le parole pronunciate da Salvatore Borsellino, durante il suo intervento, alla III° Festa della Legalità – a 20 anni dalle stragi di stato, tenutasi a Nettuno giovedì scorso. Organizzata da Le Agende Rosse, dall’Associazione Coordinamento Antimafia di Anzio e Nettuno, dall’Associazione I Grilli Scardusi e dal meetup “amici di Beppe Grillo”, dall’Associazione Acquadolce.
“A venti anni dalle stragi del 1992-93 ancora giustizia non è stata fatta– ha detto, inducendo gli ospiti, Laura Pizzotti– Solo ora, dalle nuove indagini, si inizia ad intravedere il filo che univa la politica alla mafia.” Edoardo Levantini del Coordinamento Antimafia, ha ricordato che: “Tutti i comuni del litorale sono interessati a fenomeni di infiltrazioni mafiose. Recentemente a Pomezia assessori e consiglieri comunali sono stati inquisiti per gravi reati, il consiglio comunale di Nettuno è stato sciolto per mafia. In questi comuni molti fanno politica e impresa nonostante sia imputati nei processi. – E ha concluso- occorre tenere alta la guardia perché, per chi non lo sapesse la stage di Capaci è stata programmata, qui vicino, a Torvaianica, nella residenza del mafioso Spatuzza”. Pesanti e chiare le parole di Savatore Borsellino:” Noi sappiamo cosa è successo in via D’amelio a Palermo, è stata una strage di stato. L’ultima strage di stato, come ce ne sono state tante nel nostro paese. Nella ricorrenza della strage- ha continuato Borsellino– gli “avvoltoi” non hanno più il coraggio di presentarsi a deporre corone. Persone che indegnamente occupano le istituzioni del nostro paese. La criminalità organizzata –ha concluso– ha aggredito il nostro paese e i capitali riciclati sono stati investiti al nord nelle regioni ricche. O nelle grandi opere come quel ponte tra la Sicilia e il continente, che vorrebbe unire mafia e ‘ndrangheta”.