Lettere. “I rifiuti di Roma a casa nostra e a Nettuno tutto tace”

riceviamo e pubblichiamo

Ho voluto aspettare una giornata intera prima di commentare la notizia che la
sempre emaciata e spaesata Raggi ci stava mandando la “monnezza” di Roma
nella vicina Aprilia, ovvero alle porte di casa nostra.
Ed ho voluto aspettare proprio perché ero curioso ed incautamente speranzoso
di vedere le reazioni di tutti quelli che in questi giorni si stanno candidando o
vengono candidati ad essere il nuovo sindaco di Nettuno. Ma non è arrivato
nulla. Il vuoto pneumatico.
Da sinistra a destra. Dai cinque stelle della prima ora, della seconda ora e dai
fantomatici ex assessori pentastellati. Dai vari leader leghisti che
evidentemente sono troppo impegnati a sfilarsi il simbolo.
Evidentemente in questi giorni ci si affanna da tutte le parti, dimenticandosi di
tutelare la salute dei nettunesi, solamente a fare accordi e cercare consensi.
C’è infatti chi scongela residuati della prima repubblica, chi invece guarda
direttamente ai nostalgici del fascismo, chi invece pensa di curare i mali della
politica affidandosi a importanti luminari e chi cerca infine di dissimulare la
carenza di progetti guardando a chi li fa di mestiere.
Per carità tutte scelte che creeranno consenso e porteranno voti ma quando poi
ci si renderà conto che la salute dei nostri figli sarà ormai compromessa e le
nostre cittadine saranno ormai diventate un dormitorio di anziani soli e malati,
sarà stata vera gloria indossare quella fascia e sedere su quei seggi?
Io non lo so se si può fare veramente qualcosa per opporsi a queste follie
volute da tutti i nostri governanti che siano di destra, sinistra o cinquestelle,
ma questo qualcosa deve essere fatto al più presto e tutti insieme senza
pensare alle appartenenze politiche o ai ritorni elettorali.
Dott. Roberto Alicandri
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