[sg_popup id=”106217″ event=”inherit”][/sg_popup]Ci è giunta la notizia che fra i vari interventi agli eventi organizzati a Nettuno per le celebrazioni del 75° anniversario dello Sbarco, c’è stato anche quello di un personaggio noto per le sue simpatie nazifasciste e i numerosi tentativi di apologia del fascismo sui social.
In un post in un gruppo cittadino, a commento proprio delle celebrazioni, salutava i figuranti nella rievocazione storica come “camerati germanici” e liberatori. Non crediamo ci sia bisogno di commentare un simile comportamento, né di dilungarci troppo nel ricordare che i nazisti furono invasori, carnefici ed oppressori. Sentiamo però il bisogno di chiedere agli organizzatori se davvero ritengano opportuno invitare certi personaggi e se non sia il caso di evitare in futuro di ripetere l’errore.
Cogliamo l’occasione anche per dire che sarebbe il caso di ripensare il modo in cui questo anniversario cruciale per la storia delle nostre Città viene ricordato. Crediamo che si dovrebbe dare più spazio alla vera memoria degli eventi, lasciando da parte rievocazioni con mezzi e divise d’epoca che lasciano il tempo che trovano. Ad Anzio e Nettuno c’è un grande tesoro, sparso nei ricordi e nelle testimonianze di chi quel 22 gennaio 1944 c’era. Sarebbe bello provare a tesserli in un’unica trama, magari inserendoli in più ampio contesto nazionale ed internazionale. Valorizziamo questo patrimonio, finché possiamo.