Nel 2005 la regione Lazio stanziò un fondo di 650 mila euro per la realizzazione di un “Orto botanico mediterraneo’ nel comune di Anzio. Il progetto esecutivo approvato nello stesso anno dalla giunta del comune del litorale laziale prevedeva una serie di interventi di bonifica, riqualificazione ambientale locale, accoglienza all’ingresso senti eristica ed altre opere legate alla fruizione e alla didattica. Ad oggi a distanza di 7 anni, l’area si presenta come un campo completamente abbandonato, invaso da sterpaglie, arbusti infestati che hanno ricoperto e danneggiato tutte le opere e gli interventi effettuati. “Uno stato di abbandono tanto grande quanto inspiegabile visto l’ingente investimento di risorse pubbliche a cui, purtroppo se ne dovranno aggiungere a questo punto altre per recuperare tale scempio se si vorrà aprire la struttura. E’ proprio il caso di dire che oltre al danno si aggiunge la beffa.– dichiara il consigliere del Pd della regione Lazio, Enzo Foschi- Ma non solo. A quanto abbiamo appreso, infatti, a seguito della ultimazione dei lavori è stata inviata nel 2008 dal comune di Anzio alla regione Lazio la determina riguardante la certificazione della ultimazione dei lavori con relativa documentazione di rendicontazione finalizzata all’erogazione del denaro da parte dell’ente regionale. Nel 2009, poi, l’amministrazione comunale, il sindaco, in particolare, aveva comunicato ufficialmente alla cittadinanza che di li a poco si sarebbe dato il via all’apertura al pubblico del sito, ad oggi mai avvenuta”. I cittadini di Anzio, indignati da tanto sperpero di denaro pubblico e di superficialità hanno dato il via recentemente a una manifestazione di protesta con i consiglieri d’opposizione del comune del Pd, Massimo Creo ed Enzo Toselli, per sensibilizzare le istituzioni e le autorità competenti affinché intervenissero su questa vicenda. “ E’ necessario ora, e per questo ho presentato un’interrogazione urgente alla presidente Polverini e all’assessore all’Ambiente della regione Lazio, Mattei- prosegue il consigliere regionale – che la regione Lazio, anche in qualità di ente erogatore, agisca immediatamente in questa vicenda”. “E’doveroso, innanzitutto – ha riferito Foschi – chiedere all’amministrazione comunale di Anzio i motivi per i quali l’area in oggetto, versa così nell’oblio. La regione deve verificare se i lavori sono stati davvero ultimati secondo quanto previsto negli atti di finanziamento regionale e se sono documentabili nel capitolato e contratto d’appalto e, infine, se sono stati collaudati e consegnati all’ente appaltante. Trovandoci di fronte a possibili ipotesi di danno all’erario, la giunta Polverini, dica quali interventi intende mettere in atto nei confronti dell’amministrazione comunale di Anzio al fine di tutelarsi da eventuali interventi della giustizia amministrativa. In ultimo – ha concluso – è dovere della regione Lazio, non avendo di fatto Anzio ottemperato agli impegni presi che motivavano il contributo regionale, attivarsi, anche in termini di messa in mora dell’amministrazione responsabile, per poi procedere al recupero di un bene pubblico in abbandono che doveva essere reso fruibile ormai da anni”.